Storia di Roma di Ettore Pais
CRITICA DELLA CATASTROFE E DELLA RIVINCITA CAUDINA. 507
fatto opposta è attribuita ai Calavi per il 821 e per il 314 a. C. il cui contegno, si dice amichevole oppure ostile verso Roma. (r) In altri termini è lecito esporre il dubbio che i Veturì, come i Postumi ed i Publilì, trasformassero in vittorie le disfatte patite e che non agissero diversamente da quei Cornell Lentuli, i quali, come abbiamo più volte notato, opponendosi ad opposte narrazioni affermavano aver avuto il cognome di Caudini non per aver consigliata e subita Tonta a Caudio, bensì per aver rivendicato l'onore delle armi romane presso codesta città.
Se la catastrofe Caudina sia avvenuta piuttosto verso il 321, anziché in un altro anno, ad esempio verso il 314 od il 294, ci dirà in seguito lo studio comparato dei fasti e delle notizie intorno ai più antichi ordinamenti militari latini. A farci frattanto dubitare
(l) Vell. I, 14, 3: u abhinc anuos autem trecentos et sexaginta Sp. Postumio Veturio Calvino consulibus Campanis data est civitas partique Samnitiuin sine suffragio et eodem anno Cales deducta colonia „. li primo consolato di Postumio e Veturio cade nel 334; ed in codesto anno e sotto tali consoli anche Livio, Vili, 16, 13, ricorda la fondazione di Cales. La cittadinanza dei Campani, Livio, Vili, 11, 16; 14, 10, rammenta due volte, per il 340 e per il 338. Che queste due ultime notizie non meritino fede abbiamo veduto s. p. 300, n. 2. Lo stesso vale, secondo che tutto fa pensare, per la u civitas „ concessa ad una parte dei Sanniti. Può ben darsi che i Sanniti qui ricordati, anziohè quelli di Casintun e delle regioni vicine (cfr. s. p. 222, n. 1 ; 304, n. 1), siano i Caudini. Ciò sarebbe quasi certo ove fosse meno mal sicura V identità fra Caudio e quella città che da Diodoro, XIX, 76, ad a. 313 è detta K{va o K£vva. Cinna nel racconto diodoreo appare città amica ai Romani; in quello di Livio, IX, 27, 1, che pare riferirsi agli stessi avvenimenti, si fa esplicita menzione di Caudio, ma non è ben chiaro se Caudio sia amica o nemica, sebbene sembri doversi pensare che anche costì figuri come ostile ai Romani, v. s. p. 398, n. 1.
Il consolato di Veturio e di Postumio secondo i calcoli di Velleio (360 anni prima del 30 d. C.) cadrebbe nel 331 a. C.
Sulle monete di T. Veturio v. Babelon, monn. d. L rép. rom. II, p. 533 sgg. il quale con il Lenormant, vi vede un accenno al consolato di Veturio del 343 anziché con il Mommsen un ricordo del u foedus Caudiuum „. In realtà v'è credo, un accenno a tutte e due tali racconti. Se non m'inganno, un fatto solo fu sdoppiato e narrato diversamente. Sul soccorso recato dai Campani a Veturio, che con il suo collega avrebbe dovuto passare * prope seminudus „ le forche, v. Liv. IX, 6, e sulle contraddittorie notizie sul contegno dei Campani e dei Calavi nel 320, nel 318, nel 314 a. C. v. Liv. IX, 6; 20; 26.
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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
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Pagina (554/795)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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