Storia di Roma di Ettore Pais
LE RELAZIONI CON I CAMPANI NEL 318-314 A. C.
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prefetti affinchè amministrassero la giustizia secondo le leggi allora fissate dal pretore L. Furio ; ed in questa circostanza si dicono istituite le due tribù Ufentina e Falerna. Seguono nel 316 e nel 315 le due guerre per Saticula e finalmente nel 314, in cui ha pure luogoes. Polyb. II, 17, 9; Liv. XXXIII, 22,4; 36, 9. E con codesto modo di vivere dei Sabelli si concilia forse il fenomeno che presso i Sabini in luogo dei soliti duoviri o quattorviri, si trovano gli octoviri. 11 fatto che il titolo 2165, in cui si parla dei confini del territorio di Caudio, fu trovato all'Arpaia, non prova che la sede della città fosse costì, dacché, come notò il Nissen, i Beneventani poterono collocare tale dedica in un punto qualsiasi dei confini del loro territorio, oppure, come preferirei pensare, in una delle frazioni dell'antico comune di Caudio.
Che Livio intenda collocare le Forche Caudine nella via che da Capua andava a Benevento, ossia nel punto di cui discorriamo fra Arienzo ed Arpaia, prova il particolare che i vinti Romani giunsero a Capua, sul finire del giorno stesso in cui furono rilasciati dai Sanniti, dopo esser passati sotto le forche, ante noctem, „ Liv. IX, 6, 3). Ma se è ovvio riconoscere che fra Arpaia e Forcina avvenne la resa secondo Livio, da ciò non deriva che debbano essere discussi sul serio e presi per verità i vari particolari della descrizione liviana sia dal lato topografico che dal militare. E vano voler determinare, come si suol fare, di quanti soldati la valle in discorso fosse capace, e ricorrere ai cangiamenti delle condizioni telluriche causati dal tempo per conseguire una completa identificazione, quando si consideri che le forze militari presupposte da Livio e da Appiano, come tutti i dati di questo genere riferiti per tale età erano quelli che convenivano al tempo in cui scrivevano gli annalisti su ciò dico ampiamente a suo luogo). E che il racconto liviano, il quale come quello di Appiano, Samn. 4, 6; Iber. 83, precisa il numero dei tribuni e dei cavalieri, ossia presuppone l'ordinamento delle legioni consolari anteriore come vedremo alla fine delle guerre Sannitiche, riproduca una tarda fonte si liana, appare anche da ciò, che esso è connesso con la falsificazione relativa alla a sponsio „ e che parla dei u lati clavi „ e degli amili aurei positi „ dai Romani, Liv. IX, 7, 9. Da Plinio, XII. XXXIII, 17 sqq., sappiamo infatti che codesto atto del deporre gli anelli in segno di lutto secondo gli * anti-quissimi annales „ (= Calpurnio Pisone) avvenne la prima volta nel 304 a. C. Nè per il 321 si poteva parlare di anelli d'oro e di u lati clavi „ dacché, sebbene dei primi si discorra a proposito dei senatori per il 210 (Liv. XXYI, 3, 5; cfr. Flor. I 22, 24 , pure sappiamo che fino all'età sillana dai senatori attaccati ai vecchi costumi si continuò a portare Panello di ferro, Plin. XII. XXXY1II, 21. In quanto ai a lati clavi „ è certo (cfr. Mommskn, roem. Staatsrecht, III, p. 513) che tale distinzione non fu anteriore all'età dei Gracchi (la prima menzione esplicita si trova per il 102-99 a. C., Diod. XXXVI, 7, 4). Dopo ciò non so se si possa affermare con certezza che il " satis patens clausus in medio campus herbidus aqno-susque, „ Liv. IX, 2, 7, intorno al quale discutono i vari critici, rappresenti una reale descrizione del luogo, sia eco di un antico racconto o non sia piuttosto frutto della fantasia di una delle fonti di Livio, o per lo meno un tratto tolto alla con-
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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899
pagine 746 |
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Pagina (558/795)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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