Storia di Roma di Ettore Pais
LE RELAZIONI CON 1 CAMPANI NEL 318-314 A. C.
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Di queste due versioni, come già dicemmo, quella di Diodoro, è la sola chiara dal lato strategico ed anche dal giuridico. Non si comprende infatti come i Romani pensassero a privare i Capuani delle loro leggi autonome nel 318, mentre tre anni prima, come la stessa tradizione riconosce, ossia dopo la sciagura delle Forche Caudine, costoro avrebbero dato ai Romani conforti ed aiuti. Una disposizione di questo genere avremmo dovuto al caso attenderci dopo la rivolta del 314, la quale sembra tuttavia la semplice ripetizione di ciò che in altro modo è narrato per il 318 a. C. La versione di Diodoro, secondo la quale i Romani accordarono ai Campani l'antica k symmachia, „ ossia il u foedus, „ è confermata in fondo anche da Livio, dacché, stando a questo autore, nella prossima guerra sannitica dei 310 i Campani, come alleati, ebbero parte cospicua nellache la rivincita ponevano a seconda dei casi a Caudio, a Luceria, od anche (per effetto di una contaminazione di due diverse versioni) in ambedue queste città, ma clie non mancavano quelle che la stessa sconfitta romana localizzassero a Luceria. Quest'ultima circostanza ci induce a domandare se per caso il fatto che i Romani dovettero passare il giogo missi sub iugum „), ciò che corrisponde in fondo all' u ire sub furcam, „ ad es. Hokat. sat. II, 7, 66; cfr. Plut. q. Rom. 70, abbia realmente relazione con una località detta Furcnlae „ presso Caudio, o se piuttosto la conformazione delle valli sboccanti verso il piano, dove era Caudio e la circostanza che fra Caudio e Saticula si dovettero più volte incontrare i Sanniti ed i Romani, non abbiano favorita in un punto di tal regione, più che in altro la determinazione ed il racconto delle u Furculae Caudine Che se ima designazione di questo genere non si nota rispetto a Luceria, dove secondo alcune tradizioni romane i Sanniti nel 294 a. C. dovettero passare sotto le forche, ciò può anche dipendere dalla posizione di questa città posta, checché dica Livio, IX, 26, 2, su di un colle circondato dall'ampio piano dauno.
Il più antico annalista romano non osava affermare che i Sanniti fossero stati vinti a Luceria; egli parlava però delle perdite ivi patite anche dai Romani. Secondo la fonte di Claudio Quadrigario, un console Postumio a Luceria (così come un Postumio a Caudio nel 321 a. C.) vinto e ferito vi si sarebbe rifugiato, Liv. X, 37, 13. Nou v'era pertanto tratto od elemento di racconto che non fosse controverso. I Cornell erano detti Caudini grazie ad una vittoria o per un'ignobile proposta di resa, così come Caudio (dato che sia una sol cosa con la lv£vva di Diodoro) era presentata come città amica o nemica. Quasi quasi ci sarebbe da scommettere che se di questi avvenimenti ci fosse pervenuta per intero una versione tarantina o sannitica, si troverebbe ricordo non solo della sconfitta dei Romani nel 293 a Luceria, ma anche del giogo sotto il quale essi sarebbero passati presso questa città.
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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
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Pagina (562/795)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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