Storia di Roma di Ettore Pais

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      LE RELAZIONI CON I CAMPANI NEL 318-314 A, C. 517
      del 320-318 e del 316-314 si riferiscono ad un solo complesso di avvenimenti, negli annali liviani si parla per il 321-320 del dittatore C. Fabio, mentre in altri documenti si nominavano come dittatore C. Menio e quale maestro della cavalleria quel Foslio (o Fulvio) che in tale ufficio nella versione liviana e diodorea compariscono solo per il 314 a. C. (*) Si spiega quindi perfettamente perchè nel 320 Luceria venga presa da un Papirio e perchè nel 315, essendo console un Papirio, secondo Diodoro, si dica fondata la colonia romana in questa città. Nel 318 L. Furio è il pretore incaricato di dettar leggi a Capua, nel 314 è C. Menio che vi fa la terribile inchiesta. Nel fatto L. Furio e C. Menio sono i due consoli del 338 in cui tutto il Lazio fu domato, in cui, stando alla tradizione, ai cavalieri campani sarebbe stata accordata la u civitas sine suffragio Così nel 318 si sarebbe fatta la tribù Falerna e nel 340 ai Romani si sarebbe pure attribuito il territorio Falerno. (2) Da tutto quanto abbiamo detto appare che quanto è raccontato per la storia di Capua per il 340-338 è in parte anticipazione di ciò che si espone poi per il 314, e che anche molto di ciò che è narrato per questo ultimo anno fu tolto dalla storia di Capua all'età di Annibale. La ribellione Campana nel 314 può da parte dei Romani avere provocato qualche provvedimento politico, il quale, nel fatto se non di diritto, scemasse la posizione che sino allora Capua aveva avuto di Stato interamente uguale di fronte a Roma. E si comprende anche come, secondo una norma seguita poi costantemente dai vincitori, i vecchi consoli del 338 ed i loro discendenti venissero incaricati di regolare la questione campana. Ma è anche evidente che Roma non potè rendersi del tutto dipendenti i Campani finche erano in piedi le legioni sannitiche; nel 318 e nel 314 queste erano però ben lungi dall'essere fiaccate.
      I due racconti degli anni 321-318 e del 315-314 espongono due redazioni opposte dallo stesso fatto. Secondo una i Romani sono puniti dalla divinità per essersi mostrati intemperanti nella vittoria
      0) Cfr. s. p. 387, n. 3. (2) V. s. p. 298 sg.


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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