Storia di Roma di Ettore Pais

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      CRITICA DELLE GUERRE CON GLI ERNICI, GLI EQUI, I MARSÌ. 525
      poco dopo la vittoria del 306 a. C., noto a qualsiasi Romano.f1) Da ciò può forse dedursi che egli reputava tale vittoria fosse avvenuta in un anno diverso; Calpurnio Pisone seguiva forse un diverso ordinamento dei fasti. Gli annali romani accennavano ormai a fatti autentici nella sostanza; ma la cronologia di questi era tutt/altro che incontrovertibile. (2)
      Probabili duplicazioni degli stessi avvenimenti, abbiamo nella storia di Sora, che si dice conquistata nel 315, ma che nel fatto pare divenuta colonia romana solo nel 304. (3) Ripetizioni evidenti ed incontrovertibili abbiamo del pari nella narrazione delle guerre contro gli Equi a danno dei quali, nel 304, il console Sempronio Sofo avrebbe preso ben trentun castelli in soli cinquanta giorni. Sempronio avrebbe pressoché interamente distrutto questo popolo e su di esso avrebbe poi menato trionfo; (4) non si capisce quindi come nel 302 gli Equi siano in grado di muovere guerra e di dare occasione alla nomina di un dittatore. (5) La versione liviana cerca, è vero, scemare r importanza di questa seconda guerra con gli Equi, con il farla compiere in otto giorni. Ma viceversa poi dice che il dittatore menò trionfo anche questa volta e di tal trionfo fanno ricordo gli Atti ufficiali. (6) E evidente che il racconto che faceva combattere il dittatore Iunio non contro gli Equi, bensì contro i Sallentini,
      f1) Plin. AH. XXXIV, 23. Su ciò v. in fine al capitolo.
      (2) Che nella sostanza, se non rispetto alla cronologia, le indicazioni di Livio e di Diodoro sulla guerra ernica meritino fede, prova forse anche la storia di Fabricio, ove egli come quelli di cui parla Cicerone, prò Cluentio, 16, 46, fosse originario di Aletrium. Aletrium nel 306 sarebbe diventata città federata, Liv. IX, 43, 23. Il trovare un aletrinate alla testa delle faccende romane non sarebbe strano in questo tempo in cui anche il prenestino Anicio, ossia il cittadino di città una parimente federata, sarebbe diventato edile curule. Sul che v. oltre.
      (3) Su Sora v. s. p. 396, n. 1. Analoghe osservazioni vanno forse fatte anche per Allife, che si dice presa nel 326, Liv. VIII, 25, 4, nel 310, IX, 38, 1; Diod. XX, 35, e che è ricordata nel 307 in occasione del pseudo proconsolato di Q. Fabio, Liv. IX, 42, 6.
      (4) Liv. IX, 45, 17: 14 nomeuque Aequorum prope ad internecionem del etani
      (5) Liv. X, 1, 7.
      (6) Act. Triumph. ad a. 302.


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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