Storia di Roma di Ettore Pais
CRITICA DELLE GUERRE CON GLI ETRUSCHI 310-299 A. C.
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fatto guerra seguita da trionfo, (*) erano esposte in modo contraddittorio; e la cronologia di tali avvenimenti era tutt'altro che sicura. Ciò, come diremo fra poco, può forse trovare conferma in quanto si raccontava rispetto ai culti di Tibur, all'elezione del prenestino Anicio all'ufficio di edile curule, ed in generale in quanto ci è affermato intorno alla censura di Appio Claudio ed alla formazione della via Valeria, che si suppone fatta nel 305 a. C. (2) Ciò troverebbe infine conferma nel ricordo delle gesta sannitiche del pretore P. Sempronio nel 296, gesta che non paiono diverse da quelle dell'omonimo console del 304. (3)
L'esame delle notizie relative alla guerra etrusca del 310-299, ove si parla delle relazioni con Perugia ed Arezzo, delle sedizioni aretine, della spedizione nell'agro di Ruselle, della pace allora conchiusa, conduce a risultati del medesimo genere, dacché per il 294
t1; V. s. p. 416.
(2) V. nel corso del capitolo.
(3) Il trionfo degli Equi di P. Sempronio Sofo nel 304 è ricordato da Livio, IX, 45, da Diodoro, XX, 101, e dagli Atti Trionfali. Se non che questi ultimi parlano anche del trionfo del collega Sulpicio sui Sanniti, mentre, stando agli autori testé citati, i Sanniti chiesero ed ottennero pace dai Romani, senza che il console Sulpicio avesse bisogno di combattere contro di essi. Ma è notevole che nel 296 P. Sempronio fatto u praetor „ attenda ad ordinare l'esercito per la possibilità di una guerra anche contro i Sanniti, che sono vinti dai consoli Appio Claudio e L. Volumnio. Per giunta si dice che egli avrebbe dovuto fondare le colonie di Sinuessa e di Minturne, Liv. X, 21. Le gesta del pretore P. Sempronio erano pertanto collegate, o per meglio dire, erano contrapposte a quelle di Claudio e Volumnio. Ma va anche notato che le gesta del secondo consolato di costoro rispondono in fondo a quelle del loro primo consolato del 307, in cui scoppia la guerra contro gli Ernici. E nel 305, vale a dire nell'anno anteriore al consolato di P. Sempronio, si fa parola di quelle incursioni sannitiche nell'agro stellate che ricompaiono due volte nel 296 nel 295 e con cui il nome di Appio e di P. Sempronio sono daccapo congiunti. Queste duplicazioni non sono isolate perchè, a prescindere dal resto, anche per il 307 ricomparisce la storiella dei settemila nemici fatti passare sotto il giogo, Liv. IX, 42, 7, che si ritrova tanto per il 320, Liv. X, 15, 7, quanto per il 294, Liv. X, 36 14. In breve le imprese di P. Sempronio paiono essere state assegnate al 304 ed al 296 come quelle di Appio Claudio, con il nome ora di console ora di pretore, lo furono al 306, al 296 ed al 295 a. C. Intorno all'identità di " consul „ e "praetor „ per questo tempo v. oltre nel corso del capitolo.
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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
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Pagina (574/795)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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