Storia di Roma di Ettore Pais

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      52S CAP. Vili. - DALLA RESA DI NAPOLI ALL' INTERV. DI PIRRO.
      si narra daccapo in parte quanto e raccontato per il 310, in parte per il 302. (*) Si aggiunga che, secondo alcuni annalisti seguiti anche dal redattore degli Atti Trionfali, il dittatore Valerio avrebbe conseguito una notevole vittoria sugli Etruschi, mentre altri affermavano che, senza bisogno di ricorrere alle armi, costui sarebbe riuscito a ricondurre la pace fra gli Aretini lacerati da interne discordie. (2) Non mancammo di rilevare come secondo una nota versione, ciò ricompaia nel racconto che ad un dittatore Valerio, anziché a Menenio Agrippa, attribuiva il merito di aver pacificato con le arti della persuasione la plebe romana durante la grande sedizione del 493 a. C. (3) Vedemmo pure come il medesimo fenomeno dal lato cronologico si ripeta per la legge sull'appello al popolo attribuita ad un Valerio nel 300 ovvero al 509 od al 450 a. C. (4) Quanto ci sia di vero nella storia della pacificazione degli Aretini dovuta all'eloquenza di un Valerio; se questo fatto sia stato localizzato da Arezzo a Roma o viceversa, non abbiamo modo di stabilire con quella sicurezza che desidereremmo. Siamo nondimeno in grado di osservare che il Valerio dittatore nel 302 è quello stesso personaggio che, eletto console per l'anno successivo 300 a. C. (il 301 manca a Livio, ed è dato dai Fasti), avrebbe promulgata la " lex Valeria de provocatone „. (5) Segno evidente che v'era una versione che anche per Roma e per il 300 a. C. parlava di discordie civili sedate da codesto personaggio, su per giù alla stessa maniera con la quale avrebbe composte quelle degli Aretini. (6) Intorno a quest'ultimo
      (x) Cfr. Liv. X, 37, 3 ad a. 294 con X, 4 ad a. 302, con IX, 37 sqq. ad a. 310 a. C.; sui Volsiniensi v. IX, 41 ad a. 308, ove si parla di quaranta anni di tregua, che tornano a comparire pure per questo popolo nel 294 a. C., Liv. X, 37, 4.
      (2) Liv. X, 4 sq.
      (3) V. s. parte I, p. 494.
      (4) Liv. X, 9; cfr. s. parte I, p. 489 sgg.
      (5) Liv. X, 5, 14: * consul ex dietatura factus M. Valerius, non petentem atque adeo etiam absentem creatimi tradidere quidam, e per interregem ea co-
      mitia facta, „ parole tutte che accennano a fonti letterarie recenti.
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      (G) Liv. X, 6, 3. E evidente che anche le parole di Livio, X, 6, 2: u Romae quoque plebem quietam et exoneratam deducta in colonias mnltitndo praesta-bat, „ contengono i tratti di una versione che sapeva di discordie sedate appuntoda Valerio.


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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