Storia di Roma di Ettore Pais

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      CRITICA DELLA BATTAGLIA DI SENTINO.
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      versioni malamente intrecciate o non ben fuse in Livio, dà adito al sospetto che la grande vittoria di L. Volumnio e di Àppio Claudio Cieco nel 296 contro Gellio Egnazio, in cui fu dedicato il tempio di Bellona, rappresenti una versione opposta a quella che il merito della grande vittoria di Sentino attribuiva a Fabio Rulliano, e che le gesta di costoro si incrociassero rispetto a questo grande fatto d'armi, così come si confondevano a proposito della conquista di Morganzia, di Ferentino e della guerra del 307 contro i Sallentini.
      I lunghi racconti relativi alle contese fra Fabio ed Appio, aspiranti al consolato per il 295, le lunghe orazioni fatte pronunciare dal primo, il quale avrebbe mirato a dimostrare che il rivale, illustre nel diritto, era inabile nelle arti della guerra, la descrizione della paura di Appio circondato da tanti nemici e surrogato da Fabio, non meno che la storiella delle contese fra Volumnio ed Appio e delle lettere da costui inviate a Roma, rappresentano forse i vari tentativi dell'annalistica recente, che pur accettando la versione che Fabio faceva eroe precipuo di questa guerra, cercava di conciliarla con quelle che sapevano del consolato di Claudio e delle sue gloriose imprese contro i Sanniti, i Sabini, gli Etruschi. Livio stesso confessa che tutti codesti particolari relativi a tali contese fra i vari contendenti al supremo comando ed alla divisione delle Provincie, non erano esposte da tutti gli annalisti, e che la narrazione cominciava ad essere sicura dal principio della guerra. Aggiungiamo, senza tema di cadere in errore, che solo per effetto di codesta recente falsificazione si giunse all'affermazione che per il 295 Appio Claudio fu creato pretore e che al suo collega L. Volumnio, per effetto di un senato-consulto e di un plebiscito, fu prorogato l'imperio per un anno. (*)
      (=a. 307, ossia le gesta che la versione riferita da Livio, IX, 42 attribuiva al collega L. Volumnio) Sabinorum et Tuscorum exercitum fudit fa. 296? 295?) „. Cosi Ovidio, fast. VI, 201, parlando della dedica del tempio di Bellona dice: u hac sacrata die Tusco Bellona duello dicitur „ ; cfr. Livio, X, 19, 17.
      Sulla pretura v. oltre in questo capitolo.
      (*) Rimando per questo lato il lettore ad un attento e minuto esame dei capitoli di Livio, X, 16-31. Metto in particolare rilievo i passi seguenti 18, 1: 44 dum ea in Samnio, cuiuscumque ductu auspicioque, gererentur, „ ad


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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