Storia di Roma di Ettore Pais
LE GESTA SUCCESSIVE AL £93. L?INCH1ESTA DEL 314 A. C. 543
con i quali si accolsero realmente gli scritti di Postumio Albino, uno dei più antichi annalisti romani, che si scusava di non sapere bene scrivere in lingua greca, e che al pari del suo antenato era rappresentato come uomo di carattere tumido e protervo. (*)
I racconti circa le interne discordie, che laceravano la repubblica e che dividevano i partiti nel Fòro, accennano in complesso a fatti storici. Tuttavia, quasi sempre, sono anche essi profondamente perturbati da passioni politiche, le quali mirano a dare un falso carattere e significato ai fatti ed alle intenzioni dei personaggi, o contengono situazioni e particolari inventati di sana pianta. Stando alla versione liviana, la rivoluzione campana del 314 si collega strettamente con le sedizioni romane; il dittatore C. Menio, che ha l'incarico di punire i Campani, finisce per fare una grande inchiesta contro la nobiltà romana, la quale alla sua volta accusa lui ed il suo maestro della cavalleria. Le scarse notizie che posse-
Mi pare difficile separare il racconto sui Tarantini, i quali avrebbero deriso ad alta voce il protervo Postumio: si ti xaxà xyjv tòv àxptpéaxaxov xyjgd'.aAéxxoo xaPa>tx^Pa a'jxoo Xéyotxo, Dton. Hal. XIX, fr. 5, dal fatto che Pannalista Postumio Albino, inviato ambasciatore in Grecia nel 146 a. C., scrivendo in greco si scusava della sua poca perizia su tal lingua dicendo: u nani sum homo Romanus natus in Latio; Graeca oratio a nobis alienis-sima est, „ attirandosi i feroci sarcasmi di Catone, Cokn. Nep. apd Gell. XH. XI, Polyb. XL, 6; Plut. Cat. Mai 12. Quanto Poblilio narra sul carattere dell'annalista Postumio è una delle non poche parti della sua opera, che rivelano conoscenza delle scritture di Catone. Cicerone, Brut. 21, 81, ne parla con più rispetto. Sul carattere del più antico Postumio v. Dion. Hal. XVII-XVIII, fr. 4. Postumio, l'annalista del tempo di Catone, fu travestito nell'ambasciatore a Taranto, allo stesso modo che codesto stesso personaggio ambasciatore in Grecia nel 146 a. C. die origine allo pseudo antenato, che nel 453 a. C. si sarebbe ivi recato per studiare le leggi di Solone (v. s. parte I, p. 592), e forse allo pseudo Postumio inviato come ambasciatore nel 458 al duce degli Equi, Liv. Ili, 25, che lo avrebbe male accolto. Su altre analoghe anticipazioni rispetto ai Postumi v. oltre. Che rispetto al periodo di cui parliamo, ossia agli ultimi anni delle guerre sannitiche, si possano essere inventati racconti di questo genere, provano le varie redazioni intorno al tradimento del medico di Pirro ed alle lettere inviate a costui dai generali romani, v. Plut. Pyrrh. 21; Gell. Ili, 8. Allo stesso modo che diverso, a seconda degli scrittori era il nome del medico, differente era pure quello di colui che avrebbe eccitato i Tarantini contro la flottiglia romana. E
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variamente era pure riferito il nome ed il grado del magistrato romano, v. s.
p. 450, n. 1.
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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
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Pagina (590/795)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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