Storia di Roma di Ettore Pais

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      CRITICA DELLA CENSURA DI APPIO CLAUDIO.
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      notizia che il censore Q. Fabio Rulliano si sarebbe acquistato il cognome di Massimo per aver distrutto l'operato di Appio Claudio e limitato il diritto dei libertini votanti in tutte le tribù, sicché d'allora in poi potessero dare tal voto soltanto nelle quattro urbane. Sappiamo infatti che Q. Fabio Cunctator, le cui gesta vennero spesso confuse con quelle di Q. Fabio Rulliano, fu il primo dei suoi ad essere chiamato Massimo ed a lasciare ai suoi successori tale cognome, f1) La limitazione del diritto dei libertini, quale si suppone per il 304, si dice pure compiuta più tardi al tempo di Fabio Massimo Cunctator, ossia durante il censimento di C. Flaminio nel 220 a. C. (2) Ancora per il 179 si parla di deliberazioni restrittive rispetto alla facoltà di poter votare in una tribù anziché in un'altra;(3) ed a ciò si aggiunga che tutto fa credere che non
      (r) Polyb. Ili, 87, 6: sxi yoùv è7csxaXoOvto xaì xad-' Vjfiàg ol xaùxr^g tyj£ otx:a$ Màgipot, xoòxo S'saiì jisyia-co;, oià zig sxstvòt) TÓcvSpòg (cioè del Cunctator) £icLXt>x£ag xai 7zpd£e:g.
      (2) Liv. ep. XX: * libertini in quattnor tribns redacti sunt, cum antea dispersi per omnes fuissent, Esqnilinam, Palatinam, Suburanam, Colli-nani „. Di quest'opinione è anche il Niese, Grnendriss, p. 57, n. 5,
      (3) Le parole di Livio, XL, 51, 9, rispetto alla censura del 179: * muta-rnnt suffragia regionatimque generibus hominum causisqne et quaestibus tribus descripserunt, „ mostrano che ai libertini vennero assegnate le tribù urbane, nelle quali li troviamo di poi nella censura del 169, Liv. XLY, 15, nella quale censura si vede la tribù rustica tuttora legata al possesso di terre di un certo valore.
      Senza ragione, credo, il Mommsen, roem. Staatsrecht, II2, 378 sgg.; Ili, 184, collega con Appio Claudio il concetto della grande riforma, che svincolò la tribù personale dalla proprietà fondiaria. Su ciò discuto nel volume seguente. Cosi non credo colga nel segno l'opinione sostenuta dal Mommsen, roem. StaatsrechtII2, p. 413 sg., Ili, p. 879 sgg. (cfr. Willems, le sénat d. I. rép. roma ine, I, p. 153 sgg.), che la legge Ovinia sulla formazione dei senatori Fest. p. 246 M, s. v. praeteriti senatores, si riferisca alla censura di Àppio Claudio. La stessa notizia che i consoli del 311 a. C.: * senatum extemplo citaverunt eo ordine, qui ante censores App. Claudium et C. Plaufcinm fuerat, „ Liv. IX, 30, 2; cfr. Diod. XX, 36, 310 a. C., non meno che la dichiarazione che i censori del 304 presero disposizioni contrarie a quelle stabilite da Appio Cieco, Liv. IX, 46, mostrerebbero che, se pure questi tentò una simile riforma, essa rimase senza effetto. A ciò si aggiunga che le notizie relative alla censura del 304 ed al cognome di Massimo contengono tratti relativi al tempo di Annibale, v. s. n. 154.
      A noi manca qualsiasi indizio sicuro per fissare ad un anno anziché ad un altro la legge Ovinia. Le parole di Pesto, Le.: u donec Ovinia tribunicia


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




Fabio Rulliano Massimo Appio Claudio Fabio Cunctator Fabio Rulliano Massimo Fabio Massimo Cunctator Flaminio Polyb XoOvto Vjfiàg Màgipot TÓcvSpòg Cunctator Liv Esqnilinam Palatinam Suburanam Colli-nani Niese Grnendriss Livio Liv Mommsen Ili Appio Claudio Mommsen Ili Ovinia Fest Claudio App Plaufcinm Liv Appio Cieco Liv Massimo Annibale Ovinia Pesto Ovinia Staatsrecht Cosi Willems Claudium Diod