Storia di Roma di Ettore Pais
CRITICA DELLA CENSURA DI APPIO CLAUDIO.
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attribuisce al tempo del mitico re Servio Tullio tanto le quattro tribù urbane quanto le ventisei rustiche. Il numero di trenta tribù, per dichiarazione degli antichi, non fu raggiunto, prima del 318 a. C.; (x) e le quattro urbane, che si suppongono esistenti prima del 304 a. C., non parrebbero anteriori a questo tempo, perciò: che esse, da un lato presuppongono quell'ordinamento politico ed economico svincolato dalla proprietà rurale su cui riposa il concetto della tribù, dall'altro la formazione dei quartieri del Celio, dell' Esquilino e del Quirinale. Ora, ove anche si voglia ammettere che il quartiere del Quirinale (Collis) fosse anteriore alla dedica di quei templi di Quirino e della Salute che si dicevano sorti fra il 302 ed il 293, (2) un complesso di, ragioni fa pensare che il Celio, dapprima un snbborgo (il tt pagus Sucusanus „ ), ove si facevano gli esercizi militari „ non sia diventato, al pari dell' Esquilino, parte integrale della Città prima del IV secolo. (3) E non prima della metà del IV secolo, ossia del tempo della federazione con Capua, avvenne quell'introduzione della moneta romana, che ebbe per effetto di trasformare l'antichissimo assetto politico ed economico a base rurale e territoriale. Che al tempo di Annibale i libertini avessero conquistato tanto terreno nel campo politico da poter aspirarelegge Aquilia * de danino „ faceva già menzione il giureconsulto Iunio Bruto (v. Ulp. apd Dig. IX, 2, 27, 23, ove qui non vi sia uno scambio di Iunio Bruto con Iunio Graccano, ossia con uno scrittore posteriore, che è pure citato da Ul-piano apd Dig. 1, 13, 1 pi\) mostrerebbe che essa esisteva almeno dalla seconda meta del II secolo a. C. Non v'è però ragione di assegnare a tempo ancora più antico questo plebiscito i cui rapporti con le formule Aquiliane tt de dolo malo „ (cfr. ad es. Dig. IV, 3, 38; Gai. Ili, 215 sg.) ricordano dal lato giuridico ciò che rispetto al politico avvenne per le rogazioni dei vari Semproni e dei vari Livi Drusi, le quali trovarono difensori e continuatori in persone delle stesse genti entro termini di tempo non molto fra loro lontani.
(*) V. quanto ho notato s. parte I, p. 320, n. 1.
(2) V. oltre nel corso del capitolo.
(3) Paul. ep. Fest. p. 131 M, s. v. Martialis campus. Sull'identità del Celio con il Pagus Sucusanus v. Vark. d. I. L. 46; cfr. Vissowa, nella Satura Viadrina (Breslau, 1896). Il più antico tempio del Celio, di cui ci sia testimoniata l'origine, è quello di Minerva Capta, che è stato collegato con la guerra con i Falisci del 241 a. C., Aust. de aedibus, p. 17. Neil'Esquilino il più antico è quello di Giunone Lucina, che si diceva fondato nel 375, Plin. SH. XVI, 235.
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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
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Pagina (600/795)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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