Storia di Roma di Ettore Pais

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      CRITICA DELLA CENSURA DI APPIO CLAUDIO.
      obisi diceva fatta approvare da un Marcio nel 311 a. C. (*) E che lo sia del pari, almeno in parte, il plebiscito sui duumviri navali, che per opera di uu M. Decio si dice approvato in questo medesimo anno, apparirebbe da ciò, che nell'anno successivo, come per il 282, si fa menzione di un semplice " praefectus „ dell' " ora maritima ,,.(2) S'intende che l'eventuali inesattezze circa la forma ed il contenuto di tal plebiscito non tolgono che nei racconti più vetusti si accennasse, in qualche modo, allo sviluppo della potenza marittima romana di quel tempo. (3)
      Che del resto intorno alle gesta compiute dal nostro censore siano state fatte assai ardite anticipazioni risulta da ciò che, stando alla versione di Diodoro (che è pure giudicata la meno impura, ed anzi è stimata in generale come Tunica veridica), Appio Cieco avrebbe fatto tracciare e poi lastricare la via che da Roma andavaLiv. IX, 30, 3. Rimando alla discussione fatta sopra. A quanto fu più sopra detto sulla falsità del racconto relativo alla creazione dei primi u tribuni militimi a populo „ per il 362 (Liv. VII, 5j va aggiunto essere assurdo che prima della legge Ortensia uu tribuno della plebe (Pomponio) potesse ingerirsi nell'educazione che un patricio (ossia Manlio) avrebbe dato a suo figlio, Liv. I. e.; Cic. de off. III, 31, 112; Val. Max. V, 4, 3. Un'ingerenza tribunizia di questo genere notiamo di già per il tempo della prima guerra punica a proposito dei Cartaginesi prigionieri, tormentati dai figli e dalla vedova di Attilio Regolo, Diod. XXIV, p. 12, ma gli Atilì erano plebei, e siamo in tempi in cui la potenza tribuuicia era ormai preponderante; si tratta poi dell'intervento loro in una faccenda avente importanza pubblica ed anzi internazionale.
      (2) Liv. IX, 38, 4 sq. Cornelio è detto prefetto dell'ora marittima nella spedizione contro i Nucerini nel 310, v. Liv. IX, 38, 2. Sul prefetto del 282, che secondo alcuni avrebbe forse avuto il nome di Valerio oppure di Cornelio v. s. p. 450, n. 1. Vero è che neW epitome di Livio, XII, codesto prefetto è detto duumviro; tuttavia non so se sia il caso di notare che lo stesso Livio, XL, 18, 4, ad. a. 181 a. C., accenna alla creazione dei duumviri navali come a novità.
      (3) Ciò resulterebbe dalla deduzione della colonia Ponzia nel 313 (v. s. p. 402) dall'invasione sulle coste dei Nucerini nel 310, a cui risponde da parte dei Sanniti il proposito che vediamo fatto nel 326 a. C. di disertare per via di mare le spiaggie del Lazio (v. s. p. 409, n. 1), infine da quanto Teofrasto diceva sulla flotta romana andata in Corsica (v. s. p. 309, n. 1). Ma altro è la verità sostanziale del fatto in sè, altro il modo con cui il fatto fu narrato. Sono storici gli apparecchi marittimi romani al tempo della prima guerra punica, fantastiche, come è noto, quasi sempre le narrazioni relative.


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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