Storia di Roma di Ettore Pais
562
CAP. Vili. - DALLA RESA DI NAPOLI ALL1NTERV. DI PIRRO.
rattere recente di tutto quanto è riferito ad Appio Claudio traspare del resto assai chiaramente dal confronto di ciò che è raccontato intorno alle sue contese con Quinto Fabio e con Lucio Volumnio. Non v e motivo di affermare che codesti racconti abbiano avutoframmento di Cassio Dione, 81, p. 325 Boiss.: t:cXXà av y.ai àxona ùzò zpccxùxYj-og sipyàaaxo, se non lo avesse sconsigliato e guidato il mite collega Quinto Fulvio. È degno di nota che codesto censore del 136 fu il consigliere e suocero di Tiberio Gracco, e vedemmo come la condotta di lui rispetto all'" ager publicus, „ Plut.
Tib. Gracch. 13; CIL. I, 552; Xot. d. Scavi, 1897, p. 124, abbia fornito materiaa fingere la legislazione agraria stabilita dalle leggi Licinie Sestie, della quale si trova un accenno anche per il 298, Liv. X, 13, 14. Rispetto alle proposte sulla rivendicazione dell'agio pubblico attribuite ad Appio Claudio nel 486, v. Dion. Hal. Vili, 73. Sui rapporti di P. Licinio, di P. Mucio, di Appio Claudio con Tiberio Gracco, v. Cic. Accad. II, 5, 13; Plut. Ti. Graccli. 4; 9; cfr. s. p. 158 sgg. Sul tempio di Bellona eretto da Appio Claudio dopo il 296 (Liv. X, 19. 17) ed attribuito erroneamente ad Appio Claudio console nel 495 a. C., v. Plin. XXXV, 12. Sulla duplicazione delle gesta dei due pseudo Appi Claudi del V secolo, che periscono in simile modo, v. s. parte I, p. 437; 567.
Gli esempi di ripetizioni delle stesse vicende rispetto ai patrici Claudi, non si limitano a quelli da me notati. Il Lukbbert, de gentis Claudiae comm. Kiliae, 1878), p. 24, sebbene non abbia visto i rapporti della censura di Appio Cieco con le successive dei Claudi, ha però giustamente rilevato come la storiella del matrimonio di Tiberio Gracco con Cornelia sia ripetuta in quella delle nozze di Claudia con il tribuno Tiberio Gracco. Un altro esempio di geminazione delle medesime storielle di famiglia mi pare scorgerlo nell'aneddoto sui serpenti, cbe con variazioni si raccontava a proposito degli sposi Tiberio e Cornelia, Plut. Ti. Gracch. 1, di Ti. Gracco morto nel 212 presso Benevento o nel paese dei Lucani, Liv. XXV, 16, 2, e del celebre tribuno Tiberio Gracco, Plut. Ti. Gracch. 17.
A quanto fu sopra detto sulle leggi Licinie Sestie p. 133 sgg. può aggiungersi cbe, a confessione della stessa tradizione romana, M\ Curio, il vincitore di Pirro, il conquistatore della Sabina, in grazia alle cui vittorie si potevano distribuire sette ingerì di terra ai cittadini romani, avrebbe rinunziato ai cinquanta od ai cinquecento a lui assegnati, v. i passi citati s. p. 465, n. 1; v. particolarmente Auct. de vir. ili. 33, che parla di quattordici per i rimanenti cittadini e di cinquecento per Curio; cfr. s. p. 465, n. 1.
Rispetto alle censure dei Claudi, oltreché siamo incompletamente informati su quelle del 169 e del 136, va notato che nulla sappiamo intorno a quella del 225 di C. Claudio figlio di Appio, di cui i Fasti Capitolini ci serbano soltanto il nome. Intorno ai rapporti di Appio Claudio, il console del 312, con il decemviro Appio Claudio rimando a quanto ho notato s. parte I, p. 567 sgg. ed a ciò che osservo in fine di questo capitolo.
| |
Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
|
Pagina (609/795)
|
da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
Appio Claudio Quinto Fabio Lucio Volumnio Cassio Dione Boiss Yj-og Quinto Fulvio Tiberio Gracco Plut Xot Licinie Sestie Liv Appio Claudio Licinio Mucio Appio Claudio Tiberio Gracco Plut Bellona Appio Claudio Liv Appio Claudio Appi Claudi Claudi Lukbbert Claudiae Appio Cieco Claudi Tiberio Gracco Cornelia Claudia Tiberio Gracco Tiberio Cornelia Plut Benevento Lucani Liv Tiberio Gracco Plut Licinie Sestie Curio Pirro Sabina Auct Curio Claudi Claudio Appio Fasti Capitolini Appio Claudio Appio Claudio Scavi Rispetto Dion Hal Vili Cic Graccli Plin Kiliae Gracch Gracco Gracch
|