Storia di Roma di Ettore Pais

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      CRITICA DELL'EDILITÀ CURULE DI GN. FLAVIO.
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      anteriore al 304. fu pure attribuito l'ufficio di triumviro capitale, ufficio che in ogni caso non venne istituito prima del 289 a. C. (x) Qualche frammento di Calpurnio Pisone ci mette in grado di stabilire come egli, discorrendo di Gneo Flavio, avesse presenti le preoccupazioni dell'età sua, vale a dire le lotte del tempo dei Gracchi, dopo la cui morte sorse appunto il tempio della Concordia, e perciò, come meglio noteremo in seguito, egli parlava di " nobiles „ ostili ad Appio Claudio ed a Gneo Flavio, anziché di " patricii „. (2) Tutto ciò fa nascere il sospetto che questo autore, ancor prima di Licinio Macro, abbia contribuito a raffigurare il vecchio censore del 312 a somiglianza di quello del 169 o di quello omonimo del 136 a. C., che era suo coevo. (3)
      Ma si poteva nel 304 a. C. proporre una legge di questo genere in opposizione alla volontà dei pontefici (v. Liv. IX, 46, 6), in cui si riconoscesse ai tribuni della plebe un diritto pari a quello del senato, mentre solo nel 300 a. C., stando alla stessa tradizione, i plebei avrebbero conseguito l'augurato ed il pontificato?
      (*) La versione accolta da Calpurnio Pisone: che Gneo Flavio fosse stato uno scriba prima di diventare edile cnrule, era oppugnata da Licinio Macro apd Liv. IX, 46, 3, il quale affermava che quegli era stato innanzi tribuno della plebe, triumviro notturno e triumviro nella deduzione delle colonie. Ora prescindendo dalla circostanza che la redazione nota a Calpurnio Pisone (cfr. Plin. NH. XXX1I1, 17, v. s. p. 456, n. 2), affermava che Gneo Flavio sarebbe stato contemporaneamente tribuno ed edile, va osservato che il tribunato notturno, stando alla versione liviana, sorse subito dopo la fondazione di Sena, Hadria etc., ossia non prima del 290 o del 285 circa Liv. ep. XI; cfr. Polyb. II, 19, 12. Si dovrebbe pensare ad anno posteriore al 242, in cui entrarono in carica per la prima volta due pretori, ove si stesse alle vaghe indicazioni di Pomponio, apd Dig. I, 2, 2, 30. Nel fatto codesti magistrati furono eletti dal popolo solo per una legge Papiria v. Fest. p. 347 M, s. v. sacramentum, non anteriore al 242, non posteriore al 124 (sulla data di questa legge cfr. Mommsen, roem. Stcìatsrecht, II2, p. 580). Licinio Macro aveva in ogni modo presente il " cursus honorum „ dell'età sua.
      f2) Che la notizia sugli * anuli, „ (che sarebbero stati deposti la prima volta nel 304 in seguito all'edilità cnrule di Gn. Flavio nel 304) riferita da Plinio, NH. XXXIII, 17, derivi da Calpurnio Pisone, abbiamo già veduto sopra p. 456, n. 2 sg. La fonte di Valerio Massimo, IX, 3, 3, affermava anzi che essendo Flavio diventato pretore, i nobiles avrebbero deposti gli anuli aurei Ora il particolare degli anuli aurei „ ricompare nella storia della censura di C. Claudio nel 169, Liv. XLIII, 16, 14. Abbiamo già sopra notato come l'uso degli anelli d'oro sia diventato veramente diffuso e comune solo dopo l'età sillana, v. Plin.
      NH. XXXIII, 21; cfr. p. 511 n.
      (z) Plin. NH. XXXIII, 18; Liv. IX, 46, 12.
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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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