Storia di Roma di Ettore Pais

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      572 CAP. Vili. - DALLA RESA DI NAPOLI ALL'iNTERV. DI PIRRO.
      Fra tutte le notizie che hanno relazione con la storia delle interne discordie parrebbero avere un contenuto storico ed autentico quanto è riferito intorno alla legge Valeria sulla " provocatio „ ed alla legge Ortensia sui plebisciti, sebbene la cronologia riferita al primo di questi avvenimenti (verso il 300 a. C.), zoppichi alquanto, e non sia nemmeno sicura la data che si attribuisce alla seconda (verso il 287-286 a. C.) La tradizione nel riferire questi fatti o è monca (ciò vale soprattutto rispetto alla legge Ortensia), oppure, come già dicemmo rispetto alla legge Valeria, tace circostanze sa-lienti, che spieghino le concessioni fatte ai plebei. E chiaro infatti che queste non vennero strappate che di fronte a grandi e gravi pericoli esterni. I Galli e gli Etruschi verso il 299 a. C., come poi nel 283, mettono a repentaglio lo Stato romano e ne disertano il territorio. Ma tale avvenimento conservato dalla versione meno inesatta, è occultato dalla nazionale. Questa fa infatti vincere gli Etruschi da Valerio nel 302-300. Tuttavia un altro racconto ignorava tali successi, e faceva anzi estendere agli Etruschi i benefici effetti dell'eloquenza e del mite animo di codesto dittatore, di codesto antenato di quel Valerio Levino, che al tempo di Annibale, di fronte alle gravi difficoltà del momento, fece concedere alla plebe quei vantaggi, che la pseudo storia del V secolo ricordava a proposito del celebre Valerio Publicola. Che le guerre esterne siano state causa della concessione di cui parliamo, è del resto direttamente dichiarato dalla tradizione a proposito della legge Ortensia,
      «
      la quale sarebbe stato il vero fondamento dell'eguaglianza, o diremo meglio, della successiva preponderanza della plebe. (l)
      Rulliano, v. s. p. 313 sgg. A confondere le gesta dei dne Fab! Rulliano e Cunctator contribuirono forse anche le spedizioni e le devastazioni che l'uno e l'altro fecero nel Sannio, v. ad es. Liv. X, 15; XXIII, 41, 14: u ut antiquarum cladium Samnio memoriam renovaret „ ; cfr. anche XXIY, 20.
      (*) V. s. p. 464. La versione di Livio, X, 6, 3: u Roniae quoque plebem quietam et exoneratam deducta in colonias multitudo praestabat r scivola sopra i racconti relativi ai torbidi di quel tempo, che soli possono spiegare la legge sulla * provocatio „ del 300 a. C., e attribuisce all'Etruria i disordini che dovettero avvenire a Roma. Sotto questo punto cfr. invece Zonar. Vili, 2 init., ove riassume brevemente gli avvenimenti fra il 291 ed il 282.


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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