Storia di Roma di Ettore Pais

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      CRITICA DELLE NOTIZIE RELATIVE AI MONUMENTI.
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      provveduto ad ornare il tempio di un altro simile monumento e che in questa occasione si siano fatti sentire vivi quegli impulsi dell'arte e della religione greca che il vecchio Vulcano trasformarono nel posteriore Giove Ottimo Massimo Capitolino. (r) Ma ciò ammettendo si giungerebbe a qualche decennio dopo il 296, e ci si avvicinerebbe al 269, in cui, essendo console un Ogulnio, si cominciò a battere le prime monete di argento, e si principiò a segnare la quadriga di Giove nei più antichi denari di argento. Verso questi anni si stabilì pure l'officina della moneta nel tempio eli Giunone sulla rocca capitolina. (2)
      (1) Cic. de divin. 1, 10, 16: cum Summanus in fastigio Iovis optumi ma-xumi; qui tum erat fictilis, e caelo ictus esset nec nsquam eius simulacri caput inveniretnr. haruspices in Tiberini id depulsnm esse dixerunt, idque inventimi est eo loco, qui est ab haruspicibus demoustratus. Liv. ep. XIV: a Pyrrhus-in Siciliani traiecit. cum inter alia prodigia fulmine deieetnm esset in Capitolio lovis signum, caput eius per haruspices inventimi est „ ; cfr. Ovid. fast. VI, 731 : 41 reddita, quisquis ist est, Summano tempia feruntur, tum cum Romania Pyr-rhe, timendus eras 1 versi di Ovidio, unitamente alle indicazioni per il 20 Giugno dei calendari venosino, esquilino, amiternino, apd CIL. I2, p. 320, mostrano che in codesta occasione a Summano dovette essere eretto il tempio presso il Circo. Questo nuovo tempio parrebbe stare in relazione con la trasformazione del culto di tal dio in quello di Giove Ottimo Massimo. Su Summano identificato a Giove v. s. p. 184 sgg.
      La supposizione generalmente fatta dei moderni, v. ad es. Jordan, Topo-graphie der Stadt Rom, II, 1, p. 14; cfr. Aust. nel Lexicon del Roscher, II, p. 714, che le quadrighe degli Ogulni fossero di bronzo, non ha nessun fondamento nella tradizione. Essa parte dal presupposto che gli Ogulni sostituendo nuove quadrighe alle fìttili, ossia a quelle di Veio, le facessero di metallo e parrebbe trarre forza dalla circostanza che la statua della lupa allattante i Gemelli, per dichiarazione degli antichi, era di bronzo, al pari degli aenea limina, „ che gli Ogulni posero nel Campidoglio, Liv. X, 23, 12; cfr. n. 137, 2. Invece mi sembra non si sia tenuto debito conto del fatto che i frontoni di terra cotta celebrati da Plinio, NH. XXXV. 158, continuarono ad ornare i templi latini ed etruschi per tutto il III secolo, in parte anzi per il II. Mi basti citare i frontoni di Luni illustrati dal Milani, nel museo ital. di ant. class, del Com-paretti, I (1884), p. 89 sgg.; per altri lavori plastici di tal natura appartenenti ad altri templi, v. museo topografico dell7Etruria (Firenze-Roma, 1898), p. 152.
      (2) Plin. NH. XXXIII, 44; Suid. s. v. Movr/ca II, p. 877 B. La prima monetazione di argento cade invece nel 268 secondo Liv. ep. XV. Che la quadriga degli Ogulni comparisca nella più antica moneta di argento provano quei nummi con la leggenda incusa u Roma, „ che vanno riferiti a questo tempo, v. Head,
      hist. num. p. 29, fig. 13.


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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