Storia di Roma di Ettore Pais

Pagina (635/795)

pagina

       

      588 CAP. Vili. - DALLA RESA DI NAPOLI ALL INTERV. DI PIRRO.
      Si direbbe che possediamo un'indicazione abbastanza sicura, od assai meno incerta, nelle notizie degli antichi, che si riferiscono alla dedica pure fatta da Quinto e da Gneo Ogulni di una statua di bronzo rappresentante i due Gemelli. (*) Ma Callia, lo storico di
      (*) Della statua di bronzo rappresentante la lupa ed i gemelli e conservata nel Lupercale fa menzione anche Dionisio, I, 79, che la dice: y^aXxa tioit^olzu TtaXaiag spYaaca^. Cfr. Liv. I, 4, Il giudizio di Dionisio di Alicarnasso sull'antichità di codesto monumento non ha in sè nessun valore e può benissimo essere messo accanto a ciò che egli dice sulla statua di bronzo e sui rimanenti monumenti conservati a Lavinio dall'età di Enea, I, 59, 64, o sull'inscrizione serbata nell'Aventino dal tempo di Servio Tullio, IV, 26, o meglio ancora, sulla quadriga di bronzo che Romolo dopo la vittoria su quelli di Camelia dedicò a Vulcano (nell'area di Vulcano oppure a Vulcano-Giove sul Campidoglio?) Dion. Hal.
      II, 54; Plin. XX. XVI, 236; Plitt. Rom. 24, 8, v. s. p. 190, n. 2.
      Non ha al caso nostro importanza alcuna la famosa statua della lupa esistente sino dal X secolo nel Laterano e che dopo, nel 1471, fu trasportata sul Campidoglio. Gli storici più autorevoli dell'arte, anziché un monumento del 296, ossia quello dedicato dagli Ogulni, in tale statua vedono un'opera di stile arcaico non posteriore al V secolo, probabilmente di fattura etrusca. Tuttavia non va taciuto come alcuni vi scorgano un lavoro appartenente al principio del medio evo, su ciò v. Helbig, guide to the public collections of classìccd antiquities in Rome, (Leipzic, 1895), p. 460 sgg.) Io non so se a favore del carattere propriamente etrusco di codesto monumento possa farsi valere con I'Helbig, nei rendiconti dei Lincei, 1893, p. 17 sgg., il confronto della lupa capitolina con quella testa di bronzo trovata in una tomba di Chiusi. Convengo però con quei critici che, come I'Helbig, reputano che la lupa Capitolina non abbia nulla a che fare con il monumento degli Ogulni perchè questo doveva al caso mostrare traccie dell'arte greca. L'efficacia dell'arte ellenica è infatti chiaramente riconoscibile nei tipi di Giove, che figurano nelle più antiche monete di bronzo e nei più antichi qua-drigati della repubblica. Lasciamo da parte la questione oggi irresolvibile: se la lupa capitolina appartenesse originariamente a Roma e fosse stata quivi fusa, o se invece fosse stata ivi importata da tempo indeterminabile da un'altra città, che avesse avuto comune con Roma il culto dei lupi come di sacri totem. Ma è chiaro che la lupa capitolina si riconnette con il tipo della lupa, che è rappresentato nel tardo nummo di P. Satrieno, Babelon, op. cit. II, p. 420 (è appena necessario ricordare che i gemelli della lupa capitolina sono un restauro del secolo XVI). Del resto noi sappiamo che come nel Campidoglio v'erano altre statue di bronzo rappresentanti la lupa che allattava i gemelli, Cic. in Ccttil. III, 19; de divi7t. II, 20, 45 sqq.; Iul. Obseq. LXI (122;, cosi sino dal 217 a. C. v'erano simulacra Iuporum „ nel tempio di Marte fuori la porta Capena, Liv. XXI, 1 12. Il tipo della lupa degli Ogulni, che aveva sotto le mammelle: u simulacra infantium conditorum urbis „ si ritrova invece in altre monete antiche di argento, posteriori naturalmente al 268, ma di età non bene determinabile,

Storia di Roma Parte Seconda di Ettore Pais Carlo Clausen Torino 1899 pagine 746

Pagina (635/795)

da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche

Quinto Gneo Ogulni Gemelli Ma Callia Lupercale Dionisio Xxa TtaXaiag Yaaca Dionisio Alicarnasso Lavinio Enea Aventino Servio Tullio Romolo Camelia Vulcano Vulcano Vulcano-Giove Campidoglio Dion Plin Plitt Laterano Campidoglio Ogulni Rome Leipzic I'Helbig Lincei Chiusi I'Helbig Capitolina Ogulni Giove Roma Roma Satrieno Babelon Campidoglio Cic Ccttil Iul Iuporum Marte Capena Liv Ogulni Cfr Liv Giove Hal Rom