Storia di Roma di Ettore Pais
CRITICA DELLE NOTIZIE RELATIVE ALL'EDILITÀ.
591
qualche anno dopo, fu dedicata la statua della lupa e dei Gemelli; desta invece sospetto quanto si dice sulla stessa edilità curule dei due Ogulni. E vero che, a partire dal III secolo a. C. almeno, collegi di patrici e di plebei si alternavano anno per anno nel coprire l'edilità curule; (*) è anche vero che la dedica degli Ogulni si afferma avvenuta quattro anni dopo l'approvazione di quella legge, rogata da codesti stessi personaggi, che ai plebei avrebbe accordato le somme magistrature sacerdotali, occupate sino allora dai soli patrici, Ma è altrettanto certo che le varie indicazioni sui fasti degli edili relativi a questi anni spesso sono spurie. Non diamo gran peso alla circostanza che era affermato o negato che un Iuvenzio Tusco-lano fosse stato il primo edile curule scelto fra i plebei. (2) Vedemmo però che dell'edilità di Q. Fabio Rulliano nel 331, si tornava a discorrere per il 299. (3) Ma mentre da Licinio Macro e da Elio
(x) Mommsen, roan. Forschuayen, \, p. sgg.
(2) Cic. prò fianco, 24, 58. Gli a luventii „ una delle tante illustri famiglie consolari tuscolnne, Cic. I. c. 8, 19. dette un solo console nel 163. Quanto vi fosse di vero rispetto all'edilità curule, che avrebbero conseguito primi fra i plebei, non sappiamo. La circostanza rilevata da Cicerone che ciò era ignoto ai più, tenendo conto sia della probabile oscurità della realtà storica, sia del fine avvocatesco che l'Arpinate si proponeva in questa orazione, non ci concede stabilire se le pretese degli luvenzi avessero minor peso di quelle delle altre famiglie, che reclamavano per se la stessa priorità o se tal vanto avesse valore solo rispetto alle varie genti di Tuscolo. Ad ogni modo con codeste pretese degli luventi non potrebbe risalire per tempi anteriori al 822 circa ed alla
«
j isioue di Tuscolo con Roma, quando un Fulvio diventò console romano.
L'opinione del Mommsen, roem. Staatsreclit, 112, p. 472, che i plebei abbiano cominciato a conseguire l'edilità curule nel 864 a. C., si basa sulla sua interpretazione della lacera notizia di Festo p. 326, v. [TJiymelici], ove ricordandosi gli edili che per primi fecero i ludi scenici si nomina un M. Popillio, che il Mommsen identifica con il futuro console del 359 a. C. 11 Mommsen parte dal concetto che siano autentiche le notizie di Livio, VII, 1 sq. sulle leggi Licinie Sestie e che nel 864 vennero per la prima volta istituti i ludi scenici. Ma i primi ludi scenici secondo una fonte di Livio, XXXIV, 54, avrebbero fatto per primi gli edili curali Atilio Serrano e L. Scribonio, secondo Valerio Anziate, XXXVI, 36, 4, quelli del 191, cfr. anche per il 214, XXIV, 43, v. s. p. 149, n. 4. Anche Verrio Fiacco, come nota Festo in questa stessa voce, intorno al significato ed all'origine di un proverbio connesso con i ludi Apollinari dava due distinte interpetrazioni, riferendo tal proverbio a due anni diversi. Sul che v. oltre nel corso del capitolo.
(3) Liv. X, 9, 11; 11, 9; cfr. VIII, 18.
| |
Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
|
Pagina (638/795)
|
da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
Gemelli Ogulni Ogulni Iuvenzio Tusco-lano Vedemmo Fabio Rulliano Licinio Macro Elio Mommsen Cic Cic Cicerone Arpinate Tuscolo Tuscolo Roma Fulvio Mommsen Festo TJiymelici Popillio Mommsen Mommsen Livio Licinie Sestie Livio Atilio Serrano Scribonio Valerio Anziate Verrio Fiacco Festo Apollinari Liv
|