Storia di Roma di Ettore Pais

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      CAP. Vili. - DALLA RESA DI NAPOLI ALL* INTERV. DI PIRRO.
      trasportato da Epidauro a Roma il serpente di Esculapio. (*) Di una simile pestilenza, collegata pure con la morte delle matrone romane, si discorreva una terza volta in occasione del secondo consolato di Q. Fabio Gurgite nel 276. (2) Uno stesso fatto era adunque variamente ripetuto per vari anni e sempre a proposito di un Fabio. Un identico processo è forse il caso di notare anche a proposito della dedica degli Ogulnì, i quali, oltre che per il 300 ed il 296, vediamo rammentati quali colleghi dei Fabì o nella ambasciata del 273 o nel consolato del 269. (3) Q. Ogulnio, nell'anno stesso in cui cadeva il primo consolato di Q. Fabio Gurgite, sarebbe anzi stato capo di quella sacra legazione che da Epidauro portò a Roma la pietra ed il serpente di Esculapio, sebbene anche la data di questo fatto non fosse, per quel che sembra, del tutto sicura. (4)
      Per il breve periodo che dal 300 va al 292, i plebei Ogulnì, dei quali non troviamo più memoria nei fasti propriamente sacerdotali, erano pertanto collegati con tre fatti fondamentali rispetto al culto della nazione. (5) Senonchè i dubbi cronologici che involgono, sia in generale le gesta del 300, del 296 e del 293-291, sia in particolare quelle di Àppio Claudio, di Q. Fabio Rulliano. di Fabio Gurgite, con cui gli Ogulnì sono, come dicemmo, collegati, non
      (M Liv. ep. XI.
      (2) Oros. IV, 2.
      (3) Sull'ambasciata di un Ogulnio a Tolomeo Filadelfo in compagnia dei due Fabì, Gurgite e Pittore, v. Dion. Hal. XX, fr. 14; Val. Max. IV, 3, 9 sq. Ma anche ciò era variamente narrato, cfr. Iust. XVIII, 2, 9.
      (4) Val. Max. I, 8, 2; àuct. de vir. ili. 22. Il culto di Esculapio sarebbe stato importato nel 293, Liv. ep. XI. Livio, X, 47, parla di una u supplicatio „ a tal dio sino dall'anno precedente, nel quale Orosio, III, 22, 5, pone, forse, tale arrivo. La versione che fa durare un triennio la pestilenza, per effetto della quale sarebbe stato importato il culto di Esculapio, Val. Max. I, 8, 2, rappresenta probabilmente un espediente cronologico simile a quello che già notammo s. p. 148 sgg.). intorno alla pestilenza che avrebbe afflitto Roma nel triennio 365-363 a. C., con cui è connessa la storia della prima origine dei ludi scenici e del sacrificio di Curzio, Liv. VII, 1, 7-3, 4.
      (5 Sull'assenza degli Ogulnì fra i pontefici e gli auguri del 300 v. s. p. 575, il. 1 in fine. Q. Ogulnio Gallo è però u dictator Latiuaruui feriarum causa „ nel 257 a. C., v, Fast. Cap. ad a. Il nome u Ogulnius „ parrebbe di origine etnisca, v. CIE. del Pauli, n. 2075.


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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