Storia di Roma di Ettore Pais
CRITICA DELLE NOTIZIE RELATIVE Al MONUMENTI.
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vaie per quelle indicazioni, che pur riferendosi a fatti sicuri nella sostanza, se non rispetto alla cronologia tradizionale, fanno menzione della statua raffigurante Q. Marcio Tremulo, posta di frontetesti, ma riproduce le pretese di codesta gente pleblea. Ma, anche accettando la tradizione dei codici dataci da Plinio, rimane che due dei quattro legati erano patrici (Nauzio e Clelio) e due plebei. I Rosei ed i Fulginì appartengono infatti a famiglia plebee, di cui non si fa parola prima della fine del II o del principio del I secolo a. C. L'invio di quattro ambasciatori all'estero fa pensare è vero al passo di Varrone apd Non. p. 529 M: tt priusquam indicerent bellum iis a quibus iniurias factas sciebant, fetiales, legatos, mittebant quattuor, quos oratores vocabant „, Ma poiché ai feziali spettava nel periodo più antico l'ambasceria politica, cfr. Liv. I, 24, 6; IX, 10, 9; Dion. Hal. II, 72, sarebbe necessario concludere che, secondo la stessa tradizione, codesti ambasciatori si recarono a Fidene dopo l'approvazione di quella legge Ogulnia, che ai plebei aprì le cariche sacerdotali. Considerando anzi che alcuni uffici, come il 44 rex sacrificulus „ ed ed i 4 flamines inaiores, „ Cic. de domoy 14, 38; Fest. p. 151; Gai. I, 112, rimasero ai patrici, e che solo nel 209 un plebeo ottenne di essere fatto curio maximus, „ Liv. XXVII, 8, può dimandarsi se per caso l'ammissione dei plebei alPufficio di feziale, per cui troviamo esempi nell'impero (v. Marquardt, roem. Staatsverwaltnngt III2, p. 418, n. 1), non sia avvenuta dopo il 300 a. C.
Ove si pensasse che i quattro ambasciatori inviati verso il 438 non facessero parte di quel corpo sacerdotale, ina fossero stati scelti dal Senato, si verrebbe con ciò solo a stabilire il carattere recente dell'ambasceria, come quella che sarebbe avvenuta nel tempo in cui funzionari civili si sostituirono in tale ufficio a feziali, ai quali rimane solo il compimento di certi dati riti (cfr. Mommsen, roem. Staats-recht. II2, p. 656; III, p. 1157;. Ma anche in questo caso il fatto che dei quattro legati due erano patrici e due plebei, accennerebbe, stando ai dati della stessa tradizione, a tempi non anteriori alle leggi Licinie Sestie, dacché, per il periodo più antico, i dati degli antichi presuppongono che i legati fossero esclusivamente patrici, cfr. ad es. Dion. Hal. VI, 69; VIII, 22; Liv. Ili, 31; Dion. Hal. X, 52, ad a. 453, e di una partecipazione dei plebei accanto ai patrici pare si scorga traccia ancora nella legazione a Scipione nel 204; Liv. XXIX, 20, come nella falsa legazione del 310, che della precedente, per quel che pare, è una riproduzione proleptica, Liv. IX, 36, 14; cfr. s. p. 571.
Le statue di Fulginio, Roscio, Nauzio, Clelio, erano le quattro più antiche fra quelle innalzate sui Rostri a diversi ambasciatori spenti in vari tempi, Plin. Cic. /. c. La tradizione le collegava con i Fidenati, che avrebbero uccisi i quattro oratori e con Tolumnio re dei Veienti, che avrebbe di ciò dato l'ordine. Ma sebbene le guerre con i Veienti siano nel complesso raccontate insieme a quelle contro i Fidenati, che ci sono generalmente dipinti come alleati dei primi ai danni di Roma, nondimeno è da notare che, ora si dice che i legati furono fatti uccidere dal re veiente, ora che i Fidenati uccisero i coloni romani, Liv. IV, 17; 31, 7; cfr. s. p. 23. Il fatto era adunque ripetuto in vari modi, cosi come in due modi
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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
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Pagina (652/795)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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