Storia di Roma di Ettore Pais
CAUSA BELLE REDAZIONI DIVERGENTI OD OPPOSTE,
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imprese civili, delle lettere da lui spedite a Roma, e delle gesta del suo collega Volumnio. (*) In simile modo notiamo essere state ripetute quelle dei Fulvi, dei Cornell, degli Iuni, di Publilio Filone, e soprattutto di quel Papirio Cursore, che dalle tradizioni più vetuste era forse presentato quale precipuo eroe delle guerre sannitiche.
Accantonile duplicazioni abbiamo le contraddizioni: Si discuteva se la guerra del 302 contro Cleoni ino fosse stata affidata ad un Iunio ovvero ad un Emilio, se un Papirio anziché un Cornelio un Publilio fosse stato autore della rivincita di Luceria e di Caudio; e così si disputava se il fatto d'armi di Tiferno, la conquista di Boviano e di Cominio, spettassero piuttosto ad un Postumio anziché ad un Fabio, ad un Fulvio anziché ad un Minucio. Cosi infine un Decio, a seconda dei diversi annali, anziché un Fabio od un Volumnio, sarebbe stato autore delle grandi vittorie sopra i Sallentini. Con codeste contraddizioni, vanno di pari passo le divergenze circa le operazioni militari che alcuni dicevano condotte dai due consoli, altri da un dittatore. Chi narrava che un " magister populi „ fosse stato creato al line di condurre con mano ferma e sicura le imprese guerresche di un dato anno, e che uno piuttosto che l'altro dei due consoli avesse debellato i nemici, affermava pure che uno di costoro, trattenuto da imprese civili ovvero da infermità, era rimasto a Roma. (2) All'opposto, chi raccontava che i due consoli erano stati i duci nella campagna, asseriva che il dittatore era stato creato solo per ragioni dei ludi o della cerimonia dell'affissione del chiodo capitolino destinata a far cessare la peste. (3) Opinioni diverse od
(2) V. ad es. Liv. VII, 25, 10 ad a. 349 sulla morte del console Appio Claudio durante gli apparati di guerra; cfr. quanto da taluni si diceva su quella di Appio Claudio nel 211, Liv. XXVI, 16. Così la malattia del console L. Cornelio Scipione nel 350 a. C. vale a giustificare la guerra gallica affidata u extra ordinem „ a M. Popilio nel 350, Liv. VII, 23, 2. Si notino pure le notizie sulla malattia del console L. Furio nel 325, Liv. VIII, 29; del console P. Decio nel 312, v. Liv. IX, 29, 3; su quella di Postumio nel 293, Liv. X, 32, 3; sulla morte del console T. Manlio nel 299, v. Liv. X, 11, 1, cfr. con Dion. Hal. IX, 12, rispetto al console del 486 a. C.
(3) V. ad es. Liv. Vili, 39, 16 sqq.; IX, 28, 6; 44; cfr. X, 2; 5.
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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
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Pagina (660/795)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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