Storia di Roma di Ettore Pais

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      VALORE DELLA TRADIZIONE SULL'ORIGINE DELLA PRETURA. 619
      \un solo fatto ove si discorre di T. Emilio e di M. Atilio, che nel 341 o nel 293, come pretori diversi dagli omonimi consoli, avrebbero atteso ad introdurne gli ambasciatori nel senato. (*) È parimente il caso di discutere sull'autenticità di un pretore L. Papirio nel 340t nel 331 e nel 292; ed è degno di nota che l'esistenza di L. Plauzio pretore nel 322, era testimoniata da annali che allo stesso Livio parevano oltremodo sospetti. (2) Possiamo essere non meno risoluti nel riconoscere essere una sola cosa il consolato di Appio Claudio nel 296 e la pretura di lui nel 295, in cui avrebbe compiute le stesse gesta; non v'è forse scrupolo che ci trattenga dall'identificare le due preture ed i due consolati del nostro personaggio. (3)
      per la prima. I miei risultati credo di dover collegare poi con altre osservazioni su magistrature e su fatti, che dal Kaerst, non meno che dagli altri critici, si sogliono generalmente resultare autentici. V. le note seguenti.
      (*) Sul pretore T. Emilio nel 341, che introduce gli ambasciatori Sanniti, non diverso dal console L. Emilio, che frattanto guerreggia contro i Sanniti; Liv. Vili, 2, 1; cfr. s. p. 249 sgg. Sul pretore M. Atilio del 293, che è il console M. Atilio, che nel precedente anno avrebbe combattuto contro i Sanniti, v. Liv. X,
      45, 4.
      (2) L. Papirio pretore nel 340 a. C. Liv. Vili, 12, 2, è fatto dittatore nello stesso anno, ma come tale fa: * nihil memorabile „ verso gli Anziati; L. Papirio, eletto pretore nel 332, è colui che dà la cittadinanza agli Acerrani, Liv. Vili, 17, 2, ricordato anche da Velleio, I, 14, per quest'anno. Ma è curioso che nel medesimo anno si crei dittatore un Papirio, che, come quello del 340 è ozioso, Liv. Vili, 17, 6. Infatti L. Papirio, console nel 293, fatto pretore per il 292, Liv. X, 47, è un fenomeno che trova la piena spiegazione in quanto si dice di Sp. Carvilio suo collega nel 293, legato nel 292 di D. Bruto v. s. p. 617, n. 5. Così Appio Claudio, console nel 296, è fatto pretore per il 295. In quanto al più che dubbio pretore L. Plauzio e dittatore A. Cornelio nel 322, v. Liv. Vili, 40, 2. Su P. Sempronio console nel 304 pretore nel 295, Liv. IX, 45; X, 21; cfr. Diod. XX, 101, v. s. p. 525 sgg. Appio Claudio, tanto durante il consolato quanto la pretura, veniva rappresentato imbelle, Liv. IX, 42, 3; X, 15, 2; 18, 7 sqq.; 25, 9 sq.. Ma contro la versione formale protestavano, come abbiamo più volte osservato, le memorie dei Claudi, Elog. X, in CIL. I2, p. 192, cfr. Liv. X, 19, 17; 31. Le due preture di Appio Claudio ricordate daWEloginm di tal personaggio CIL. I2, p. 192, non parrebbero esse altra cosa che i due consolati di lui.
      (3) Le parole di Livio, VIII, 15, 9: * eodem anno Q. Publilius Philo praetor primtim de plebe adversante Sulpicio consule, qui negabat rationem eius se habiturum, est factus senatu, cum in summis imperiis id non obtinuisset, minus in praetura tendendo, „ male s'intendono ove si tenga presente che di già


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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