Storia di Roma di Ettore Pais
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CAP. Vili. - DALLA RESA DI NAPOLI ALL* INTERV. DI PIRRO.
oppongono alle notizie che per il 337 parlavano della pretura di Publilio Filone oppure che, con procedimento molto più audace, tali riforme anticipavano addirittura ai tempi del decemvirato di Àppio Claudio, del preteso autore del codice delle XII tavole. Quanto si presuppone per i termini meno lontani dalla fine del IV secolo rappresenta le falsificazioni fortunate di alcune famiglie come quelle dei Licini, dei Sesti, dei Publici. Ciò che si afferma per la legislazione decemvirale è del pari il risultato di una falsificazione assai complessa, e, per quel che pare, è l'eco delle non sincere affermazioni dei Fabì, dei Claudi, e di molte altre genti sia patricie sia plebee.
Certo ciò che è riferito intorno all'istituzione del decemvirato ed al decemviro Appio Claudio non è che la semplice anticipazione di quanto si verificò al tempo di Appio Cieco e di Gneo Flavio. La stessa tradizione, che ci aiuta a ritrovare per il tempo del censore Appio Claudio molti elementi, che appaiono trasportati a quello del pseudo decemviro di ugual nome, ci porge pure un tratto più credibile, per quanto vero solo in modo assai generico, ove, dopo la creazione del secondo pretore (242 a. C.), ricorda l'istituzione di quei " decemviri stilitibus iudicandis, „ che, a seconda delle varie redazioni, furono trasformati nei leggendari "decemviri legibus scri-bundis, „ o che si dissero istituiti nel 449 a. C. in seguito alla stessa caduta del famoso decemvirato. (x) La data precisa della istituzioneproposito dei Papiri, Liv. Vili, 23; IX, 15, 11. V. quanto sugli errori prodotti dallo scambio di codesti cognomi notava lo stesso Livio, X, 9, 12. Ma comunque dal lato strettamente cronologico vada presa Pindicazione di 120 anni che qui discutiamo, ed anche ammesso che secondo i testi a noi pervenuti debba essere riferita al 332 a. C., è pur lecito supporre che in tradizioni per noi perdute, essa avesse un addentellato con la storia della trasformazione e delle determinazioni dell'autorità sacerdotale.
(*) Pomponio, apd Dig. 1,2,2, 20, dopo la creazione del u praetor urbanus „ e del u praetor peregrinus „ dice: " deinde cum esset necessarius magistratus, qui hastae praeessent, decemviri in litibus iudicandis sunt constituti. Constituti sunt eodem tempore et quattuorviri qui cura ni viamm agerent, et triumviri ino-netales aeris algenti auri flatores et triumviri capitales cet. „ ed aggiunge la menzione dei: u quinqueviri cis Tiberini et ultis Tiberini „. La circostanza che, immediatamente dopo, parlando delle tt provinciae, „ Pomponio ricorda come
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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
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Pagina (679/795)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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