Storia di Roma di Ettore Pais

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      634 CAP. Vili. - DALLA RESA DI NAPOLI ALL 1NTERV. DI PIRRO.
      connessa con i fasti, per esplicita dichiarazione del più antico illustratore di questi, ossia di Fulvio Nobiliore, l'amico di Ennio, fu per la prima volta fatta nel 191, sebbene dagli annalisti e daglistori, come appare dai dati degli stessi antichi, che li facevano sorgere al tempo dei re, al principio della repubblica, od agli anni vicini al decemvirato 'fv. Iun. Grach. apd Ulp. Dig. I, 13, 1; Plut. Popi. 12; Tac. ann. XI, 22) provano che non si conosceva la vera origine della magistratura. 11 più antico esempio di elezione degli edili curtili nei comizi tributi, era attestato da Calpurnio Pisone apd Gell. XA. VII, 9, 2. Ma abbiamo veduto (cfr. s. p. 565) come molto di ciò che si riferisce all'edilità di Gneo Flavio sia sospetto, e come Calpnrnio Pisone, discorrendo di quei tempi avesse presenti le condizioni dell'età sua. In breve, che negli ultimi secoli della repubblica gli edili curuli ed i questori si eleggessero nei comizi tributi è certo. 11 più antico esempio sicuro per gli edili curuli è quello del 213 a. C. Liv. XXV, 2, 7, per i questori v. in massima Valerio Mes-salla apd Gell. XA. XIli, 15, ove, con l'autorità di C. Sempronio Tuditano, può forse ricavarsi che, sino dalla metà del li secolo, tutti i magistrati minori, a parte quindi i consoli, i pretori ed i censori, solevano essere eletti nei comizi tributi.
      L'unica conclusione che da ciò si può ricavare è quanto sia recente l'origine elettiva di codesti magistrati, dacché la stessa esistenza dei comizi tributi presuppone un tempo in cui si compiè il trionfo di quel partito plebeo, che finì poi per ottenere che anche nei comizi centuriati si tenesse conto delia tribù. Chè se dei comizi tributi si parla per l'età di Publilio Volerone fa. 471 ) ciò non ha peso, poiché abbiam fatto valere (v. s. p. 278 sgg.; cfr. s. parte I, p. 532 sgg.), che, nella migliore delle ipotesi, codesta legge presuppone compiuto nel V secolo ciò che altre tradizioni, in cui v'era pure molto di falso, attribuivano a Q. Publilio Filone, al dittatore del 339 a. C. Che sulla data e sull'origine dei comizi tributi ci fosse molto di incerto appare dalla stessa indicazione di Licinio Macro e di Elio Tuberone confutata da Livio, X, 9, 12, i quali, per quello che a noi pare si possa ricavare, gli edili curuli del 299 anziché in distinti comizi facevano eleggere in quelli stessi consolari.
      Né a conclusioni diverse conducono le recentissime osservazioni di Ed. Meyer ne\\' Hermes, XXXIII (1898), p. 652 sg., ove ha mostrato come Siila non abolì, come pensava anche il Monnusen, la riforma dei comizi centuriati in cui si teneva conto delle tribù, bensì gli stessi comizi centuriati. Se Siila abolì i comizi tributi e ristabilì i comizi centuriati di Servio Tulli o nel loro pieno valore, ciò prova, se non m'inganno, che l'attività di codesti comizi tributi era molto meno antica di quello che generalmente si pensa e che era ancor vivo il ricordo nella tradizione del tempo in cui aveva funzionato solo e sovrano l'organismo elettorale a cui dai comizi tributi era stata fatta concorrenza. Da ciò traspare pure, se male non mi appongo, un nuovo indizio del carattere affatto recente delle falsificazioni storiche e costituzionali relative alla legge di Publilio Volerone.


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




Fulvio Nobiliore Ennio Ulp Plut Tac Calpurnio Pisone Gell Gneo Flavio Calpnrnio Pisone Liv Valerio Mes-salla Gell Ili Sempronio Tuditano Publilio Volerone Publilio Filone Licinio Macro Elio Tuberone Livio Hermes Siila Monnusen Siila Servio Tulli Publilio Volerone Dig Popi