Storia di Roma di Ettore Pais
ORIGINARIA IDENTITÀ DEI CONSOLI E DEI PRETORI.
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processo interamente analogo, ma collegato con circostanze che ci riserviamo di esporre e di spiegare in seguito, i tribuni militari furono talora confusi con i consoli. Ragioni diverse furono cagione per cui i tribuni militari vennero confusi con quelli della plebe e furono quindi più tardi trasformati in consoli. (*)
Un ulteriore esame dei vari dati contenuti nelle narrazioni delle guerre sannitiche ci porge molte altre traccio sicure di codesto fenomeno anche rispetto ad altre magistrature. Il risultato al quale esso ci conduce, è oltremodo importante per la storia delle istituzioni come per la determinazione cronologica dei fatti. Ma una disamina siffatta non può essere condotta a buon termine e con frutto sicuro, ove non sia congiunta con una discussione ampiadel III secolo ed al principio del II vediamo differenziarsi il titolo di proconsole e di propretore. Ma su ciò, come sui pretori della Spagna aventi dal 197 a. C. l'epiteto di proconsole, diremo a suo luogo.
(*) La tradizione ad esempio era incerta sul nome dei a triumviri agris dandis „ inviati a Piacenza nel 208, v. Liv. XXI, 25, 4; XXV11, 21, 10; 19, 6; cfr. Polyb. Ili, 40, 9, ma non esitava ad indicare quelli che avrebbero dedotto Cales nel 334 (K. Duillio, T. Quinzio, M. Fabio, Liv. Vili, 16, 14), Saticula nel 313 (un Valerio, un Iunio, un Fulvio (?) Fiìst. s. v. Sati[m/a] p. 340 M, Vell. I, 14, 5, ha il 322 a. C.) Ma già la tradizione, quanto più retrocedeva per il tempo, anziché diventare dubbiosa si faceva più audace. Essa sapeva pronunciare anche i nomi dei triumviri di Ardea per il 442 (un Menenio, un delio, un Ebuzio, Liv. IV, 11, 5). Se non che il nome di costoro è quello di quei personaggi a cui si assegna parte ben diversa nelle vicende dello stesso anno, v. s. parte I, p. 553. Cosi si affermava che nel 467 un T. Quinzio, un A. Virginio, un P. Iunio, sarebbero stati 44 triumviri agro dando „ per effetto di una legge proposta dal console T. Emilio, Liv. III, 1. Ma codeste leggi del console Emilio, cfr. Liv. II, 61; Dion. Hal. IX, 51; 59, come abbiamo notato sopra, v. p. 323, sono la certa anticipazione di ciò che è poi attribuito al console Emilio, collega di Publilio Filone nel 339 a. C. Per ritornare al tempo delle guerre sannitiche, occorre appena ricordare come siano dubbi il questore Opimo Pausa ricordato per il 294, Liv. X, 32, 9 (cfr. oltre p. 652, n. 1) ed i prefetti del 293 il nome dei quali non era ammesso da tutti gli annalisti (cfr. Liv. X, 40, 7 con 41, 5).
Quanto abbiamo osservato sui pretori detti consoli, sui proconsoli, identici nella sostauza ai propretori, vale anche rispetto a quei u tribuni militimi „ come Cornelio Cosso, Decio Mure e Publilio che figurano poi come consoli. Intorno ai tf tribuni niilitum „ scambiati con i u tribuni plebis „ rimando per il momento a quanto ho notato sul tribuno Genucio ricordato da C. Gracco (v. Plut. C. Gracch. 3, 3). La confusione dei secondi con i primi traeva occasione dal fatto
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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
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Pagina (686/795)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
Spagna Piacenza Cales Quinzio Fabio Liv Saticula Valerio Iunio Fulvio Fiìst Vell Ardea Menenio Ebuzio Liv Quinzio Virginio Iunio Emilio Liv Emilio Dion Emilio Publilio Filone Opimo Pausa Liv Cornelio Cosso Decio Mure Publilio Genucio Gracco Gracch Liv Polyb Ili Duillio Vili Sati Cosi Liv Hal Liv Plut
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