Storia di Roma di Ettore Pais

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      VALORE DELLE INDICAZIONI CRONOLOGICHE TRADIZIONALI. 649
      pur assegnato eia una versione alla guerra contro i Volsci. (*) Nè meno importante di tutto ciò è la circostanza che a proposito di questi racconti ci venga fatta menzione, come di termine cronologico, di quei sei mesi a cui corrispondeva la massima durata dell'impero dittatorio. L'indicazioni sull'impero proconsolare ora di sei ora di dodici mesi, le notizie sui ventidue anni e cinque mesi, che secondo uno dei vari computi, sarebbe durata la seconda guerra sannitica, infine sui cinque mesi, che, nel 306 e nel 297, i Romani occupavano a devastare le terre dei Sanniti, fanno naturalmente pensare ai sei mesi che rappresentavano il massimo termine del governo dittatorio ed alla provvista dei sei mesi di frumento che si soleva imporre ai nemici vinti. Queste cifre fanno anche considerare che nei fasti consolari detti capitolini figurano come anni interi termini cronologici, che non potevano oltrepassare sei mesi, e che tali anni dittatori sono ignoti alla redazione cronologica accolta da Livio. Nasce quindi spontaneo il dubbio se altre volte nella storia romana siano stati registrati anni di sei mesi. Esso è avvalorato dalla circostanza che anche per altri Stati greci ci è fatto di frequente melinoli solo i nomi dell'età anteriore al 845, ma facessero menzione di magistrati che non si trovavano u in annalibus priscis „ Liv. IV, 7, 10. Il tt foedus Ardea-tinum, „ in cui Licinio avrebbe trovato i nomi da lui tramandati, è appena necessario ricordarlo, ma poteva essere anteriore alla guerra latina del IV secolo, v. s. p. 326 sgg.
      (V Sulla durata di settanta anni, v. Liv. XXXI, 31, 10; di cento, Liv. XXIII, 5. In Floro, I, 11 (16), 8, si accenna a cinquantanni; in Livio, IX, 3, 2, si pone nel 351 anziché nel 343, come egli stesso altrove afferma, VII, 29, 1, il principio delle guerre sannitiche. Anche la notizia che L. Cornelio primo legato consolare del 321, ossia più che quarantenne, era figlio di quel Cornelio che avrebbe tentato dissuadere i Romani dal patteggiare con i C4alli, Liv. IX, 4, 7, ammette tra un fatto e l'altro sessantottini e presuppone qnindi un computo della guerra sannitica diverso dal comune. Di codeste divergenze di calcoli si trova pur traccia nelle notizie relative ad età molto avanzata di vari personaggi romani come di Valerio Corvino, che avrebbe vissuto cent'anni e che avrebbe conseguito l'ultimo consolato quarantasei anni dopo il primo (Cic. Cat. Mai. 17, 60; Val. Max. Vili, 13, 1; Plin. XH VII, 157 . Sulla guerra volsca terminata dopo settantanni, v. Liv. VI, 2, 13. 11 non aver visto che queste cifre rappresentano il vago calcolo di generazioni spiega perchè più di un critico non sia riuscito a trovare il punto di partenza, che è presupposto da questa data, ed a concordarla con le altre indicazioni liviane. Sulla cronologia delle guerre di M. Camillo, v. s. p. 126, n. 2.


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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