Storia di Roma di Ettore Pais

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      TENDENZE POLITICHE DELL'ANNALISTICA.
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      operato dai colleglli Volumnio o L. Plauzio. Notiamo inoltre che i consoli Volumnio e Claudio si vantavano dell'aver compiuto parte di ciò che secondo altri era merito dei consoli Fabio e Decio. La spiegazione di questo fatto non e difficile quando si tenga presente che da parecchi anni un console plebeo era sempre collega di un patricio, e che la comune direzione degli affari può aver generate amicizie come quelle dei Papiri con i Carvilì, dei Fabì con i Deci, oppure le inimicizie che si dicono sorte durante le loro magistrature fra i plebei Voluninì, Inni, Atilì ed i loro patrici colleglli Postumi e Claudi. (x) Sotto questo lato è anzi credibile che a noi non sia giunta che parte assai piccola e quasi impercettibile delle infinite divergenze, davanti alle quali si dovevano trovare di fronte gli annalisti dell'ultimo secolo della repubblica. Noi sappiamo del resto che difficoltà di questo genere, ma più facilmente superabili, si presentano anche in quella storia romana di età posteriore che pure è autentica nelle linee generali. Gli annalisti non andavano d'accordo intorno al nome del salvatore dell'esercito romano presso Camerina (258 a. C.);(2) e gli storici favorevoli alla gente Villia assegnavano al console del 199 a. C. quelle gesta e persino quel voto a Giove, che rese celebre il successore di lui T. Quinzio Flamini no. oIn tale complesso di circostanze va cercata la ragione per cui i medesimi fatti non soltanto erano presentati diversamente ri-
      (') V. s. p. 452; 531 sgg.
      (*) Come è noto, Catoni*; apd Gell. NA. Ili, 7, ricordava un Cedicio, Claudio Quadrigario, ib., un Laberio; la versione accolta da Livio, XXIT, 60, 11, faceva parola di un Calpurnio.
      (3) Livio, XXXII, 6, 8 ad a. 199 a. C., dopo aver riferito sulla fede diValerio Ànziate le vittorie del console A'illio aggiunge: * aedeni etiam lovi, in eo proelio votam si res prospere gesta esset, „ ed aggiunge le note parole * ceteri Graeci, Latinique auctores, quorum quidem ego legi annales, nihil memorabile a Villio actum integrumque bellum insequentem consulem T. Quinctium accepisse tradunt Ora è ovvio contrapporre il preteso voto del tempio di Giove per parte di Villio con la dedica della statua di Giove, che fu realmente dedicata nel Campidoglio da T. Quinzio, v. s. p. 109. Allo stesso modo la dedica del colosso di Ercole fatto con le armi sannitiche si attribuiva ai consoli del 305, del 293. e forse, come sospettammo, del 292, v. s. p. 583, n. 1.


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




Volumnio Plauzio Volumnio Claudio Fabio Decio Papiri Carvilì Fabì Deci Voluninì Inni Atilì Postumi Claudi Camerina Villia Giove Quinzio Flamini Catoni Gell Cedicio Claudio Quadrigario Laberio Livio Calpurnio Livio Graeci Latinique Villio Quinctium Giove Villio Giove Campidoglio Quinzio Ercole Volumnio Ili