Storia di Roma di Ettore Pais

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      606 CAP. Vili. - DALLA RESA DI NAPOLI ALL 1NTERV. DI PIRRO.
      Da ciò non deriva peraltro che la più recente relazione seguita da Diodoro, secondo la quale Appio fingeva di essere diventato cieco, affermasse il vero. Questa spiegazione, sebbene sia parsa accettabile a critici di sommo valore, se ben si esamina, non è più degna di fede della precedente. Essa rivela solo il tentativo razionalistico di spiegare una vecchia leggenda, e parrebbe rappresentare una redazione non molto diversa da quella ostile ai Claudi seguita forse da Calpurnio Pisone. (*) Nel fatto, gli antichi non erano più in grado di rendersi conto dell'origine del cognome " Caecus, „ che poteva ad esempio indicare tanto il cieco quanto il debole di vista ed il " guercio, „ cosi come non sapevano dire perchè l'altro Appio Claudio, che passava per fratello del nostro personaggio, fosse detto " Caudex „. (2)
      s. p. 533, n. 2). Le tradizioni su queste leggi sulle multe erano contraddittorie, e quello che più conta, l'estimazione in assi diffìcilmente precedette il secolo IV, in cui cominciò la monetazione di bronzo romana. Le parole di Cicerone, de divi». II, 21, 47, sopra riportate, come quelle che si riferiscono a proposito del pontefice Pinario Natta cognato di Claudio, de domo, 45, 117; 52, 134; 53, 137; ad Att. IV, 8 6, 3, accanto alla mancanza dei Pinarì nei fasti a partire dal 350 circa sino all'ultimo secolo della repubblica, danno luogo alla domanda se si abbia davanti a noi una famiglia patricia che rapidamente scomparve o se invece i recenti Pinarì pleblei non abbiano interpolati i fasti cosi come fecero gli lui!, i Papiri (v. s. p, 658, n. 1), i Nauzi (cfr. oltre p. 702 sg.)
      (*) Che la fonte di Diodoro, XX, 36, sia stata, direttamente od indirettamente, Calpurnio Pisone, come pensò fra gli altri il Clason, non è improbabile. Non oso ricavare ulteriori conclusioni dalla cronologia di tale edilità, che Diodoro riferisce al 310, poiché, mentre per un lato lo scrittore siceliota (come è stato le mille volte notato) suole condensare spesso in un anno avvenimenti che appartenevano ad anni diversi, e nulla riferisce, fuori che il nome dei magistrati, ove ricorda il primo consolato di Appio Cieco e di L. Volumnio, dall'altro quel-Pannalista latino saltava il consolato di Appio Claudio del 307 e quello successivo del 306. Noi non possiamo affermare, come qyalche moderno cronografo crede, di essere bene edotti intorno al sistema cronologico di Calpurnio Pisone. Non credo invece vada taciuto che il criterio razionalistico, che appare nella recente versione di Diodoro a proposito di Appio, fu lealmente seguito da Calpurnio Pisone dove combatteva la versione più diffusa accettata da Fabio Pisone intorno alla vergine Tarpeia, Diox. Hal. II, 38.
      Che i due Appi Claudi, il u Caecus, „ ed il a Caudex, „ fossero fratelli attestano Gell. XA. XVII, 21, 40; Auct. de vir. ili 37. Che ciò sia vero non crede il Mommsen, roem. Forschungen, I, p. 25, n. 37, per ragioni cronologiche


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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