Storia di Roma di Ettore Pais

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      CAP. Vili. - DALLA RESA DI NAPOLI ALL INTERV. DI PIRRO.
      greci anche la cronologia romana. (*) Considerando infine con quanta frequenza, per il secolo di cui parliamo, le narrazioni superstiti discorrano delle vittorie dei Fulvi, non pare fuori di proposito rammentare che il più antico illustratore dei fasti fu Fulvio Nobi-liore, il protettore ed amico di Ennio. Con l'inimicizie fra i Fulvi
      e sul lupo accolto invece dai Romani nelle loro file, è uno di quei tanti ornamenti poetici che si trovano accolti anche nella storia greca, sia per l'età mitica 'v. ad es. ad Argo la storia del toro e del lupo, Paus. II, 19, 4) sia per la storica (si pensi al cavallo di Leuttra, Plut, Pelop. 221, e che si notano daccapo per la romana posteriore (v. ad es. Plut. Lucidi. 15). Questo tratto può derivare tanto da un poeta come Ennio, quanto da un annalista come Fabio Pittore. È vano indagare quale circostanza abbia dato origine al racconto: se si sia esagerato 11il fatto realmente avvenuto, a cui fossero presenti i sacerdoti che seguivano l'esercito (per es. a Leuttra v. Plut. /. c.), se si sia voluto tirare la sorte della vittoria da una lotta di animali (si pensi ad esempio all'uso laconico, Paus. Ili, 14, 10); oppure se sia il caso di pensare a quanto dice Lucrezio, V, 1308 sqq.: u temptarunt etiam tauros in moenere belli , espertique sues saevos sunt mit-tere in hostis cet. „ Più importante è rilevare le parole di Livio, X, 27, 9, secondo cui un soldato, vedendo il lupo rivolgersi dalla parte dei Romani, avrebbe fra l'altro esclamato: u gentis nos Martiae et conditoris nostri admonuit In ciò v'è un accenno all'antica credenza del u ver Italicum, „ una delle tradizioni più antiche del popolo romano, v. Yarr. d. r. r. Ili, 16, 29; Cornel. Sisen. fr. 99 Peter; Dion. Hal. I, 16; Strab. V, p. 250 C, con cui, dopo tutto, sta in rapporto tanto il nome di Bovianum, di Bovillae, di Gabi, quanto quello degli Hirpi fra i Sanniti e fra i Falisci. Con tali credenze si spiegano infine le stesse insegne militari romane, v. ad es. Plin. XH. X, 16; cfr. la fodera della cassa della legione IV Macedonica, che combattè a Cremona (Xot. (7. Scavi, 1887, p. 209 tav. IV). Le notizie sul u ver sacrum „ sono reputate puro parto della fantasia e della ricostruzione posteriore da Ed. Meyer, Geschichte d. Alterthums, li (1893), p. 516. Ma, sia detto con rispetto al dotto uomo, egli in questo caso non coglie affatto nel vero. Il u ver italicum, „ l'emigrazione fatta in tal modo, costituisce un'istituzione in origine comune anche a varie stirpi greche. Ma di ciò nel voi. di complemento.
      f1) Plin. XH. XI, 186: 14 L. Postnmio L. f. Albino rege sacroruni post CXXVI Olympiadem, cum rex Pyrrhus ex Italia decessisset, cor in extis haru-spices inspicere coeperunt
      È strano che nel dilagare di tante ipotesi sterili e vane sulle fonti della più vetusta storia romana, non sia in generale rivolta l'attenzione all' efficacia degli annalisti della gente dei Postumi. Cos'i è il caso di pensare che ci troveremmo di fronte a mille ipotesi se ci fosse giunta maggior copia dei frammenti di quel Gellio, i cui annali noti a Cicerone, citati tante volte da Dionisio, non vediamo mai ricordati da Livio.


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




Considerando Fulvi Fulvio Nobi-liore Ennio Fulvi Romani Argo Paus Leuttra Plut Pelop Ennio Fabio Pittore Leuttra Paus Lucrezio Livio Romani Martiae Italicum Cornel Peter Dion Strab Bovianum Bovillae Gabi Hirpi Sanniti Falisci IV Macedonica Cremona Xot Geschichte Plin Postnmio L CXXVI Olympiadem Pyrrhus Italia Postumi Gellio Cicerone Dionisio Livio Plut Plut Ili Yarr Ili Hal Plin Scavi Albino Cos