Storia di Roma di Ettore Pais

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      700 CAP. Vili. - DALLA RESA DI NAPOLI ALL' 1NTERV. DI PIRRO.
      dei trecento e sei Fabi al Cremerà. Così runico discendente dei Fabì periti in tale battaglia, si diceva fosse un Numerio, mentre un Fabio di tal prenome non ebbe vita prima del IV secolo. (*) Fabio liulliano nel 295 promette agio e ricchezze ai suoi, come quel Fabio che nel 40G avrebbe conquistato Terracina. (2) Tutto fa anzi pensare che i cinque consolati e le due dittature, che si dicevano conseguite da Fabio liulliano, o meglio dal " Cunctator, „ abbiano fornito T occasione di fìngere i sette consolati dei Fabì nel Y secolo. Le gesta dei Valeri Corvini nel IV secolo dettero ansa a favoleggiare sui pseudo consolati dei Valeri dei tempi anteriori. La condanna patita da un Veturio, per aver fatto passare sette mila nemici senza pretendere riscatto, ricorda del pari i sette mila Sanniti, che subirono simile onta a Luceria, e le vicende dell'omonimo console del 334 e del 321. (3) Postumio, condannato dopo il consolato del 291 a. C., e male accolto come ambasciatore a Taranto nel 282, fa pur pensare ai Postumi condannati ad analoghe multe nel 422, o derisi come legati dal duce degli Equi nel 458 a. C. (4)
      Ciò è dimostrato dal passo di Festo, p. 170 M, s. v.: u Numerius praenomen mimquam ante fuisse in patricia familia dicitur, quamvis t Fabius, qui unus post sex et trecentos ab Etruscis interfectos superfuit, induetis f magnitudine divitiarum, uxorem duxit Otacili Maleventani, ut tum dicebantur, fìliain, ea condicione, ut qui primns natus esset, praenomine avi materni, Numerius appellaretur „. Nei Fasti Consolari Capitolini il prenome Numerio figura per i Fabì sino dagli anni 421, 407, 406 a. C. (mentre Livio ha Gn.) Ora è chiaro che, nella più favorevole ipotesi, i Romani non ebbero rapporti con i Maìeven-tani prima del 353 a. C. circa, in cui essi fecero alleanza con i Sanniti, Liv. VII, 19, 4. Ma, a parte l'esattezza di questa data, è opportuno rilevare come il primo Numerio fra i Fabì, sicuramente attestato dai Fasti, sia il console del 266. E tutto fa credere che le relazioni di connubio fra i Fabi e gli Otacili, indicate anche per il tempo di Fabio Cunctator (Liv. XXIV, 8, 11, ad a. 215; cfr. per il 246 il collegio consolare di un Fabio e di un Otacilio), non siano state anteriori al tempo in cui i Romani ebbero occasione di penetrare addentro nel paese degli Irpini, così come si dice che, ad esempio, facesse Fabio Rulliano nella campagna del 297, Liv. X, 15, anno in cui si ricorda appunto Maleventum.
      {-) Sui Fabì ad Anxur v. Liv. IV, 59. Devo al Klinger, m. c. p. 37, il confronto di Liv. IX, 25; 2, con Dion. Hal. IX, 15, rispetto al numero dei compagni d'arme che seguirono i Fab! al Cremerà ed a Sentino.
      Liv. Ili, 31; Dion. Hal. X, 48; cfr. s. p. 505, n. 4. (4) Cfr. Liv. IV, 41 ; III, 25.


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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