Storia di Roma di Ettore Pais

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      l'età delle guerre sannitiche e la storia precedente. 707
      e di Gneo Flavio fu attribuita al celebre decemviro della metà del V secolo, alla stessa maniera che dal tempo della caduta del decemvirato sino dal 449 (da una versione a torto reputata migliore) si dissero esistenti quei " rostra „ del Foro, che non vi furono collocati prima del 338 a. C. (*) Infine agli anni di poco anteriori alla guerra con Pirro appartengono le assegnazioni dei sette iugeri, che taluni affermavano accordati alla plebe dopo la cacciata dei re, (2) e che altri diceva invece fossero stati distribuiti dopo la presa di Veio. (3)
      Non proseguiamo nello stabilire altre anticipazioni di questo genere, per determinare con tutta esattezza quanto della storia autentica e successiva alla guerra di Pirro abbia contribuito a far sorgere in ogni singolo caso la pseudo-storia o la quasi-storia dei primi cinque secoli di Roma. Un'indagine riassuntiva su questo argomento esporremo infatti in seguito. Tale determinazione qui miriamo a fare solo rispetto alle guerre sannitiche. Notiamo quindi che risultati perfettamente analoghi porge lo studio dei dati topografici e dello sviluppo edilizio della Città. Come verso la metà del IV secolo si fece quella cinta, che si attribuì a Tarquinio od a Servio Tullio, e vi si incluse il colle Capitolino, che non prima di allora divenne centro del culto nazionale, così sul finire del IV o sul principio del III secolo sorsero quei templi che erano attribuiti ai vari re di Roma. È anzi particolarmente degno di nota, che appunto verso la fine del IV secolo il Foro Romano, la Curia, ed il Comizio diventarono il vero centro politico della Città. La tradizione più fantastica attribuiva però a Romolo e Tito Tazio la istituzione del Foro o del Comizio e la u sacra via „. La " curia Hostilia, „ ossia la curia destinata ad accogliere gli * hospites „ o stranieri, si diceva opera del terzo re, il cui nome indica appunto l'eponimo della curiax) Diod. XII, 26; cfr. s. p. 136, ». 2; parte I, p. 558 sgg. -) Plin. XH. XVIII, 1*8.
      ;; Liv. V, 30; Diodoro, XIY, 102, conosce due versioni. Una parlava di quattro plettri, l'altra di ventotto. Esse fanno pensare a quelle pur diverse sui sette, o sui cinquanta iugeri, che compaiono a proposito delle conquiste di M\ Curio,
      v. s. p. 465, n. 1.


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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