Storia di Roma di Ettore Pais
cause storiche e morali delle amplificazioni.
713
semplice ragione che i Fabi ed i Valeri del II e del I secolo cercarono, in generale, imitare il contegno tradizionale di quelli del III. Gli Inni, i Marcì degli ultimi anni della repubblica, si attennero a tradizioni familiari ben note e determinate sino dal secolo precedente, che si potevano in qualche caso far risalire sino all'età delle guerre puniche. E codesto procedimento abbiamo agio di constatare tanto per i patrici Quinzi ed i plebei Eli, che ostentavano disprezzo per la ricchezza e la vita molle, come per i Cassi ed i Semproni, amanti della libertà popolare, infine per i patrici Claudi, che, pur avendo l'animo disposto ad accogliere idee democratiche, affettavano il più grande disprezzo per la nobiltà plebea e per l'opinione pubblica, e che manifestavano apertamente il desiderio di sottrarre il proprio operato al controllo dei colleghi. (*)
Il processo di amplificazione agli occhi degli scrittori romani aveva il pregio di soddisfare ai gusti letterali di allora e di riempire pagine intere di nobili concioni, ovvero di belle descrizioni di battaglie. Descrizioni che riescono fredde e noiose a noi, che le sappiamo false, o che nella storia, anziché il modo pressoché stereotipato di estrinsecarsi della forza materiale, cerchiamo lo sviluppo delle forze economiche e delle idee politiche e morali. Esse dovevano invece dilettare i colti romani, i cui letterati, i cui uomini politici, erano allo stesso tempo forti e robusti uomini di armi, e che, anche nei giuochi del circo, nelle ore destinate alla distrazione dello spirito, assistevano a spettacoli di guerra, che abituavano gli animi dei giovanetti a quegli spettacoli, a quelle scene di sangue, a cui dovevano più tardi dedicare le loro forze migliori, gli anni più validi della vita. (2)
(1) Cfr. s. parte I, p. 117 sg.
(2) La notizia che i primi Indi gladiatori furono fatti a Roma dagli Iuni Bruti nel 264, Liv. ep. XVI; Val. Max. II, 4, 7; cfr. Serv. ad Aen. Ili, 67, oppure che essi furono importati dall' Etruria, v. Nic. Dam. apd Athen. IV, p. 153, fi . 84 in M, FHG. III, p. 417, al pari della informazione sui ludi gladiatori in uso fra i Campani dal 310 almeno, v. Liv. IX, 40, 7, non deve generare la credenza che solo verso la metà del III secolo i Romani abbiano incominciato a prendere piacere a tali spettacoli. Nel 264 a Roma venne forse ordinato per la prima volta in modo stabile o particolare il * mnnus gladiatorium, „ ina i duelli di prigionieri
| |
Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
|
Pagina (760/795)
|
da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
Fabi Valeri Inni Marcì Quinzi Eli Cassi Semproni Claudi Cfr Roma Iuni Bruti Liv Val Aen Etruria Athen Campani Romani Roma Serv Ili Liv
|