Storia di Roma di Ettore Pais

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      aggiunte e correzioni.
      paleografico la correzione del Burger, ivi discussa raspi [Tapajxcvocv itóXiv è certo più persuadente. Ma sotto questo punto di vista si potrebbe difendere anche ruspi Kó,it;v tcó/Uv. E poiché la 44 eximia semper in Romanos tides „ dei Cimi ani era celebrata, Vell. I, 4, con tale congettura ci spiegheremmo come mai Dio-doro, l. c. ad a. 313 a. C. dica che l'arrivo dei Romani: xaóxvjv (cioè Cinna, o Clima, o Capua?) èppuaavxo iwv sictxe&,i£v(ov cpópcov. Non oso però formulare una proposta definitiva, tanto più che, dopo tutto, potrebbe anche darsi (ciò che per altro difficilmente credo vero) che, come taluno pensa, K£va o lvtvva sia proprio il nome di una località campana a noi ignota.
      Sulla guerra Auruiica
      (a p. 397, ». I).
      I dodici giovani appartenenti alla nobiltà anrunca, traditori delle tre città ausoniche nel 314 a. C. Liv. IX, 25, fauno pensare ai 14 duoviri iure dicundo „ ed ai u duoviri aedilicia potestate, „ ovvero ai quattuorviri (4 X 3), dai quali negli ultimi secoli della repubblica vediamo governati i municipi le colonie.
      Sulle leggi relative all'usura
      (a p. 270 sgg.)
      Una discussione minuta e diligente di tutte le opinioni dei moderni sulle leggi romane relative all'usura è fatta da G. Billeter, Geschichte des Zinsfusses (Leipzig, 1898), p. 115 sgg. L'autore accetta però molti dati della tradizione, e persino quelli relativi ai plebisciti Gemici del 342. Ciò mi impedisce di valermi delle sue conclusioni rispetto all'originario processo storico di tale legislazione.
      Sulle città latine
      (a p. 241 sgg.)
      Non serba, come può apparire a primo aspetto, traccia dell'alta antichità della confederazione latina la notizia del [Pseudo Scilace] 8, che la terra dei Latini fa giungere sino a Circello ed al monumento di Elpenore. In questo periplo sono infatti chiarissime le traccio dell'opera di Teopompo (v. C. Th. Fischer nei griecli. Studien Hermann Lipsius dargebracht (Leipzig, 1894), p. 141 sgg.), che pur parlava di Roma, mentre Teofrasto, di pochi anni più giovane, porgeva anche le misure dell'antica isola di Circei, Pltn. NH. Ili, 57. 11 dato del Pseudo Scilace può pertanto esser riferito senza difficoltà di sorta al 338-314 od anche a tempo posteriore.
      Il Wilamowitz ne\V Hermes, XXXIll (1898), p. 524 sg., ha testé messo in rilievo l'opinione di quegli antichi, v. [Serv.] Jer*. XI, 842, secondo i quali i Volsci avrebbero avuto origine: u a Volscatibus Hylinis, „ ossia dall'Illiria. II Wilamowitz fa osservare che il Pseudo Scilace, 9, il quale chiama 'OXaot i Volsci


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




Burger Tapajxcvocv Xiv Romanos Cimi Vell Dio-doro Romani Cinna Clima Capua Auruiica Liv Billeter Geschichte Zinsfusses Leipzig Gemici Pseudo Scilace Latini Circello Elpenore Teopompo Hermann Lipsius Leipzig Roma Teofrasto Circei Pltn Pseudo Scilace Wilamowitz V Hermes XXXIll Serv Jer Volsci Volscatibus Hylinis Illiria I Wilamowitz Pseudo Scilace OXaot Volsci Ili