Storia Ecclesiastica e Civile della di Niccola Palma

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      Lasciatovi in Roma nell'anno 44q- pacis patendo; , aj)riciti(rquc: iis popu-lis foedus pctentibus datimi. ( Liv. lib. 9. cap. 33. ). Avevano decisa la sorte dei Volsei , degli Eroici , e degli Umbri , apertosi il vano per 1' Etruria , date delle lezioni ai Lucani , spinta una colonia a Lucerà , ed - obbligati i valorosi Sanniti a rassegnaci agli articoli loro dettati da Manlio Cmio Dentalo nell' anno Questo Console stesso aveva rifilato nelcorso dell' anno medesimo un secondo trionfo per aver domato i Sabini. Lia dunque una specie di prodigio die i Pretuziani , e gli altri j op-oli Piceni avessero fin allora conservala la loro indipendenza. Ma sotto i nuovi Consoli Valerio Corvino , e Ccdicio Nottola si spedirono colonie a Castro , ad Ha-drin , ed a Sena ( la Gallica ). L' epoca dunque dell' assoggettimcnto de' Pretuziani , degli Àtriani , e delle reliquie de' Galli Senoni dee iissa'si all' anno /{•>2. di Roma , 5.9?.. avanti I' era volgare . Clic se pure la connata triplice spedizione voglia riferirsi al come sopra si avvertì ; la nostra
      caduta non bassi a protrarre più a lungo dell' anno di Roma , 2G8.
      avanti a Gesù Cristo , quando il Console Sempronio Sofo sottomise allatto e per intero il Piceno , e quando i Romani avevano forzalo gli avanzi de' Senoni a rifuggirsi presso i Unii , conquistalo perfettamente il Samtio , vinti» Pirro , ultimala la guerra di Taranto , ed eransi ronduti padroni di tutta l'Italia posta fra il Tirreno , il Joiiio, e 1' Adriatico, trattando alcuni popoli come Cittadini Romani, col dritto di sulliagio, altri come semplici Alleati , tenuti a de' snssidj , i quali conservavano le loro leggi , altri finalmente come meri vassalli : e ciò a tenore delle condizioni rispettive , colle quali ciascuna Nazione, o Città crasi data ai Romani. Clic 1* influenza del Romano potere si stendesse sopra i Pretuziani collo specioso nome di Federazione, ciò viene indicato da Plinio , che così scrisse de' Piceni ( fra i quali tassativamente comprese i Pretuziani ); in Jidem popoli Romani venere. Or dal discorso che Livio mette in bocca di Menippo , Legato di Antioco ( lib. 34-rap. 3i. ) sappiamo esservi -state tre specie di federazioni : la prima fra i vincitori ed i vinti , colle condizioni anche inique , clic a quelli fossero piaciute : la seconda fra nemico e nemico , Clini pares bello acquo foedere in pacem, aUjue amicitiam venirent: la terza, cinti qui hostes numquam fue-runt ad amicitiam sociali foedere inter se jungenclam coeant : le due ulli-' 11.e specie seco portavano eque condizioni , c di reciproco vantaggio fra le parti contraenti . Se i Piceni dunque in fidem populi Romani venere , c ioè spontaneamente richiesero 1' amicizia e protezione de' Romani ; la federazione non dovett' essere che della terza, o al più della seconda specie, come quella dei nostri vicini Marsi , Pcligni , Marnici ni, Frentani , e V eslini. Ma giovando , per conoscere la politica condizione de' nostri Antenati per tutto il periodo della Romana Repubblica , il fissare colla possibile certezza il punto: se Roma li guardasse come vinti, ovvero come federati; nella scarsezza delle memorie giova riflettere che. Silio Italico, nei versi riportati nel Cap. III. come Socia de' Romani fa combattere la Pretuzia gioventù nella seconda guerra Punica : segno indubitato di preesistente federazione .
      Tale fu 1' astuta condotta , che Roma tenne nell' assicurare le sue prime conquiste . Lasciò alle federate popolazioni il diritto di governarsi colle proprie Leggi , e sembrò contentarsi che esse uomini e sussidj contribuissero nelle continue guerre , il risultato delle quali tutto poi ce.leva in realtà a vantaggio de' Romani ; talché cileno calumarono dritto pubblico , giusta che


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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 1
di Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti
1832 pagine 204

   

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