Storia Ecclesiastica e Civile della di Niccola Palma

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      Ciccione ( de divinai. lib. t. ) e die tolse la \ila a trecento mila giovani Italiani, a testimonianza di Patercolo ( lil». ?.. ). Diiò solo «he i Confederati la sostennero ora con prospero , or con tristo evento: e Ascoli il Pletore C. Senilio col suo Legato Fronlejo per di-storre con minacce gli Ascolani dalla pretesa ribellione ; gli Ascolani , che conobbero scoperta la lega , stretta nel più alto segreto , uccisero 1' uno e 1' altro , e poi chiuse le porte fecero man bassa sopra quanti Cittadini Romani vi si trovarono. Così Orosio ( lib. 5. ) ed Appiano ( 1. c. ). Fu questo il grido di guerra, perchè ( prosieguo Appiano ) aperta jam deferììSocj commessa al nostro mezzogiorno, nel massacrare senza pietà i figli do' Cittadini di Penne , rum nullatcnus discedere a sondate veli cut Romana. Tal massac ro si sa dai frammenti del libro 3^. di Diodoro . Se Storie di questa guerra , scrillc eoe professo da Ire contemporanei , e Lucio Luccejo , amico di Cicerone, Alessandro Ffesio Polistore , e Lucio Lurinio Lucullo; saliremmo forse qualche particolare avvenimento , riguardante il Pretuzio . 3Non e da dubitare però, «he non abbia esso avuto a sofl'rirc de'disastri. Se in Ascoli il Imitale Pompeo Strabone fece tagliare eolie scuri migliaja di quei Cilladini , saccheggiare , od in jiarte diroccar la Città : se Penne fu dai Romani stretta di assedio , come si ha da Valerio Massimo ( lib. 5. cap. ) nel registrare il memorando esempio di pietà liliale , e di fedeltà alla Pallia del giovane Pennese di nome Paltone\ potevano mancare de' malanni ai Profuzj , i quali separavano i Piceni Ascolani dai Vostini Pennesi? Finalmente fa Romana politica seppe traisi d1 impaccio coli' indebolire la lega . Dubitandosi dell' esito della guerra , il Console Lucio Giulio Cesare propose , ed il Senato approvò la Legge: the tutti i popoli d'Italia , già confoderati con Roma, fossero ammessi alla pcrfella Romana cittadinanza, purché avessero deposte le armi . Paghi allora gì' Italici di aver ottenuto ciò che con tanta giustizia aveano richiesto , si riconciliarono co' Romani gli uni dopo gli allri , cominciando dai Marsi, che furono i primi a deporre le armi , come orano siali i primi ad impugnarle . In cflblti furono distribuiti nelle antiche trenfaeinque tribù : il elio sembra che avesse avuto compimento noi secondo consolato di Cinna . I Sanniti e i Lucani , clic resistettero ancor qualche altro tempo , ollennero più tardi lo stesso favore, ina non nelle antiche , bensì in altre olio recentemente create . In lai modo le noslrc Città divennero tutte Municipi , govcrnantisi colle proprie leggi , a nuli' altro oblìi igati , tranne che ad alcuni sussidj militari , clic davano in certi tempi , come il Sigonio ha dimostrato . I Decurioni raccoglievano i Sufl'ragj per 1' elezione de' Magistrali in Roma , ove li rimettevano sigill ati alle risjicll ive tribù pel giorno de'Comizi . 11 Camarra ( de Teat. aut. pag. t)i. et seej. ) prova colle lapide che i Marrucini, ed i Frentani furono arrotati nella Tribù Arnica se , scritta ARN. Che i Marsi, e i Pcligni fossero aggregati alla Sergia , si raccoglie da Ciccione ( in Fatili. ) . Olio iscrizioni , tutte pubblicate dal Delfico in fine dell' Interam. Praclut. ci assicurano che i Fre-tuziani fosseio uniti alla Felina. La prima è quella di T. Stazio , riportata liei Cap. HI. La seconda è


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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 1
di Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti
1832 pagine 204

   

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