Storia Ecclesiastica e Civile della di Niccola Palma

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      avere un particolare minor Magistrato , col titolo di Cornile , il quale e dell' amministrazione della giustizia , e della riscossione dei tributi era incaricato. Avca cura Teodorico , che nelle Comitive, o come noi diremmo Lettere disccssoriali o patenti , si ricordassero ai Magistrati del primo c del secondo ordine i rispettivi doveri, i forni olarj delle quali ci rimangono presso Cassiodoro. Principe vaioloso ed accorto seppe farsi rispettare dagli stranieri , ed amare dai sudditi . Dilatò il suo dominio nelle Spagne , nelle Galbe , e nell' Illirico , e quantunque infetto dell' eresia di Ario , pur non diede molestia ai Cattolici. Ond' è , come osserva 1' Autore della Storia Civile del Regno ( Lib. 3. cap. a. 6. ) clic le Provincie , le quali lo compongono , intatto serbarono il deposito della Fede, non pur sotto Teodorico, ma sotto altresì i Successori di lui . Se non clic ci macchiò gli ultimi periodi del lungo suo Regno con crudeltà , dettate da gelosia di Stalo , ed il Signore lo colpì di morte nel 5a6. allorché era in procinto di assegnare agli Ariani i tempj Cattolici.
      Bastante tranquillità gode 1' Italia sotto Atalarico successore di Teodo-rico . Ma esaltato al Gotico trono il codardo ed avaro Teodato , si avvisò 1' Orientale lmjicratorc Giustiniano di riunire all' Impero l'Italia , dando il comando delle sue armi al famoso Belisario . Sbarcato costui sulla punta di Calabria nel 536., non ostanti gli sforzi di f^itige sollevalo al comando dai Goti in luogo di Teodato , altro ostacolo non incontrò fino a Roma , che la resistenza della Città di Napoli , perciò orribilmente dai Greci saccheggiata . Sembra che dalla nostra Provincia del Piceno non fossero i Goti scacciati sì presto - poiché Bcbsario , a fine di distorre Vitige dall' assedio di Roma , spiccò nel 538. due mila Cavalli pel Piceno , con istruzione di prendere e saccheggiare quel clic potessero. ( Murai, ad an. cit. ). Non dovè passale però quell' anno senza clic i nostri Antenati venissero all' obbedienza di Giustiniano ; giacché Narscte condottiero di un considerabile rinforzo, dall' Imperatore inviato a Belisario , pose piede a terra nelle nostre spiagge , farcendo quindi la riunione con Belisario a Fermo , per poi insieme proseguire le conquiste verso 1' Italia Settentrionale. Alle calamità inseparabili dalla guerra si aggiunse la carestia , la quale piare clic più che mai infierisse nel Piceno ; avendo notalo Procopio , Stoivico contemporaneo e ben informato , trovandosi Segretario di Belisario , essere stata voce costante che fossero in dello anno periti di fame cinquanta mila Contadini in questa sola Provincia . Slamino fuor di dubbio circa quattro anni sotto il dominio del Greco Imperatore , i di cui Agenti sapcvnn tosar la lana più maestrevolmente de' Goti . Ridotti costoro ne' paesi di sopra al Po non ardirono valicare quel fiume sotto i brevissimi Regni d' Ildibado , c di Erarico. Ma proclamato Re il bellicoso To-tila , altrimenti Baduilla , ei profittando dell' assenza di Belisario , occupato nella guerra contro i Persiani , della debolezza delle forze Greche in Italia , e della poca armonia che passava tra gli Ufliziali Imperiali , lece nel 542. una scorreria fino alla Puglia , ed alla Calabria , dopo avere smantellato Benevento , e cinto Napoli di assedio , senza che riuscisse per altro a scacciare i Greci da tutte le Provincie Cispadane , e specialmente dalle Piazze forti . Se non in quell' anno pciò , certamente nel 544- 0 545. tornarono i Goti ad ùifiignorirsi delle nostre contrade , quando a Tolila si resero Ascoli e Fermo , dopo avere ent ramile queste Città sostenuto un blocco ( Murat. ad mi. cit. ). Ecco perchè premendo a Belisario, torcalo al comando supre-


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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 1
di Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti
1832 pagine 204

   

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