Storia Ecclesiastica e Civile della di Niccola Palma
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Benché Rainaldò fosse stalo il Feudatario di Luco , pure un cerio alto dominio , ossia il drillo di esigere il servizio militare dai Suffcudatarj , cioè dagli Uomini , e dai Militi ( Vassalli nobili ) e 1' autorilà di chiamarli ai Colloquj : 0t' Placiti generali , onde formarvi il seguito , e 1' ajuto del Padrone , appartenevano al Conte Aprutino . Questi generosamente cedette le sue ragioni alla Chiesa , ed è perciò che i nostri Vescovi fino a Monsig. Pirelli , hanno esercitato sopra Luco un pieno feudale dominio . Venghiaino pure a conoscere che i nostri Conti aveano stese le fimbrie sopra la Contea di Penne : cosa che meglio vedremo da qui a poco . Attonc , di cui si pai-la , sembra esser lo stesso che quello , il quale era Conte Aprutino nel li08. Se il Giudice Laudrico avesse espresso almeno il mese , in cui venne stipulata la concessione ; avremmo guadagnata qualche cosa per fissare con precisione 1' epoca dell' avvenimento di S. Berardo al Vescovato . Muzj , e gli altri nostri Storici lo mettono nel iii5. Ma se il Santo volando al Cielo ai 19. Dicembre 1122. , trova vasi sui Praesulutus anno septimo , bisognerà porla piuttosto nel 111G. quando non voglia supporsi esaltato negli ultimi giorni di Dicembre del iii5. L'indizione nona ci assicura soltanto che 1' atto fu rogalo avanti il primo dì di Settembre .
Il Muzj ( (l'uil. 1. ) per aver trovalo clic la nobile Famiglia Orsini Romana possedeva nel Secolo XIV. la Contea de Palearea , con tutta la Valle Siciliana , diede per verisimile che a quella Famiglia l'osse S. Be-? rardo appartenuto . Su questo semplice appoggio lo stesso asserì il Coletti : e come di certa notizia se ne avvalse il nostro Vescovo Scorza nella dedica del suo Sinodo a Papa Benedetto XIII. ( Orsini ) . Ma il Brunetti , di cui Riccanali riporta un bel tratto , dissipò 1' equivoco ; avendo dimostrato colla vita del B. Niccola dalla Giuirdia , e colle scritture da lui trovate nel Convento di S. Francesco della Guardia , che Tommasa unica figlia di Gualtieri Conte de Palearea e di Manoppello , sposossi nel 1276. ad un Conte di Chieti ; e clic Maria , unico fruito di tal matrimonio , maritandosi , circa il 134o. con Napoleone Orsini , portò seco in dote le ricche signorie della Madre . Se dunque la Contea di Pagliara non passò agli Orsini prima del i34o, o circa , cade a terra la congettura del Muzj. il medesimo diligente indagatore delle Apruzzcsi memorie trascrisse un Epitaffio esistente nella Cattedrale di Salerno, posto alla memoria di Angela de Pallea-riae Comitibns , ove si ricordano gli Stati posseduti da questa Famiglia , gli uflìzj di Gran Cancelliere , e di Gran Camerario clic 1' avevano illustrata , ed il trasferimento già avvenuto ad Ursinos Rornanos Principes , connubio . Il ramo trapiantato in Salerno estinguevasi al tempo del Brunetti ( circa il iG45.) in D. Policarpo de Pagliara , wtico generosae Familiae germino , qui est Clericus Regularis Theatinus , T/ieologus , et Concio-jiator msignis.
E veramente generosa fu la nobiltà di questa Famiglia . Ad essa era appartenuto , anche prima di S. Berardo , Oderisio I. Abbate di S. Giovanni in Venere , e Cardinale , come dal corroso Epitaffio , riportato dal Romanelli ( Scov. Frent. t, 1, cap, i4- ): Almus Oderisius.... qui Pa-• lareensi Comitum de stirpe creatus . Presto c' incontreremo con Oderisio de Palliaria , e de Pallaria , Giustiziere del Re Ruggieri nel 1148. Nelle memorie di S. Angelo a Marano vedremo assistere ad una sentenza Gualtiero de Pali, nel Clic altro Oderisio , parimente Abbate di S. Gio-
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