Storia Ecclesiastica e Civile della di Niccola Palma
6gpiatilo in Teramo la razza degli Arcioni, estinta nel 1Ul-Ua persona di Alesscr Marco . ^
CAPITOLO XLI.
Vescovato di Stefano da Teramo . Continuazione del regno di Giovanna prima .
Dopo la morte di Arcioni , vorrebbe il Riccanali ficcar nella «cric de' Vescovi Aprulini un tal Pietro , perchè il Brunetti , a suo dire , ricavò dalle scritture di S. Onofrio di Campii die un Vescovo Pietro unì a quel Monastero la Chiesa di S. Angelo a Floriano . Se la serie tessuta dal Brunetti fosse fino a noi pervenuta , troveremmo senza dubbio che quel giudiziosissimo Scrittore non prese tal equivoco, c che dal Riccanali , avvezzo a guastare ogni cosa , sia stalo capito male , ed a torto citato . Onde dar luogo al supposto Pietro , altro scampo non sarebbevi che immaginar col Giordani la creazione di lui uel 1355. ( nel qual anno indubitatamente Arcioni mancò ) coni' anche la morte , perchè la promozione di Stefano avvenne ai 3i. Luglio del medesimo anno. Cosi ammettersi dovrebbero nel corto spazio di sette mesi due morti , e due esaltazioni di Vescovi : iuvcrisimiglianza , che da se sola basta ad eliminare il chimerico Pietro . Pure a dileguare quesl' ombra , ncll* esaminare le carte di S. Onofrio portai particolare diligenza a quelle, le quali potevano aver rapporto all' oggetto, di cui parliamo : c in' incontrai col titolo primordiale del Monastero sulla Chiesa di S. Angelo a Floriano , il quale consiste in una donazione , che a F. Matteo Priore di S. Onofrio»nc fece il nobil Uomo Guastapane Vinciguerra ai is. Gennaio i354- ovc n>un motto comparisce del Vescovo . Comparisce bensì nel primo esercizio dell' acquistato patronato , cioè nella nomina del primo Rettore Monaco , fatta con istruuiento di Notar Niccolò di Notar Giorgio di Campii , de' a. Marzo i3(i). dal Priore F. Salvato , il quale prega il Vescovo Apnitiuo Pietro a confermare tale elezione . Probabilmente il Brunetti non parlò che di quest' ultimo documento , il quale indica Pietro ( de Valle ) non predecessore , ma successore di Stefano . Senza veruna perplessità possiamo dunque iscrivere STEFANO da Teramo Vescovo ( trai conosciuti ) XXXI. Ex Canonico electus Episcopus anno i355. a. Kal. sili-gusti ex Jieg. Vatic. ( Ughel. ) . Quando il liollario più volte citato , per mancanza chi 6a di quanti fogli , non presentasse grandi vuoti dal i3aj). al i356. , conosciuto avremmo il cognome di Stefano . Nelle sole quattro o cinque bolle conservate oli sì lungo intervallo , niun Canonico lcggesi di nome Stefano .
Coi privilegi sopra riferiti non finirono le pruovc di amorevolezza della Regina Giovanna verso la sua fida Città di Teramo. Altri cinque il Muzj ne ricorda ( di. a. ms. ). E primieramente ai ia. Aprile i363. fu inq>o-sto ad A niello da Capita , partito da Teramo avanti di aver compilo il tempio del suo Capitanato , di restituire all' Università il denaro ritratto dai proventi , detratto il salario di lui. Tre giorni do,>o , ella , di unita al Re Luigi , accordò la fiera franca di otto dì , nella Festa ed avanti 11 Chiesa (li S. Domenico , a petizione di F. Matteo da Teramo, Vicario Provinciale de' PP. Predicatori , Nel medesimo anno autorizzò le riunioni del Consi-
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