Storia Ecclesiastica e Civile della di Niccola Palma
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Nel giorno mctlesimo , in cui Martino V. trasferì alle «lue indicalo Cinese il Guidabili , elesse GIACOMO Ccrrelani , Vescovo ( trai conosciuti ) XXXVII. Alta stima bisogna dire clic il Pontefice avesse per Giacomo , perche lo costituì Rettore delle Città e degli Stali di Fermo e di Ascoli . Nella seconda recossi Giacomo sulla fine di auluuno del 1429. jwr dare le ojipoi tulio provvidenze nel fiero contagio , che in quell'anno mieteva le vite degli Ascolani ( Marcuc. n. 171. ): c nell'anno seguente ebbe a far molto in Ofiida , ove i Guelfi , ammazzali quindici (Zibellini , avrebbero posta la Terra a soqquadro , s' ci non fosse accorso sollecitamente con un corpo «li soldati . ( Adam, de rcb. Finn. 1. 2. c. 5y. ) . Nè questi Scrittori , nè il Nicolai , i quali rammentano la cumulazione di tale, carica nel nostro Vescovo ; nò Ughclli , il «piale fissa l'esaltazione «li lui al Vescovato ai 7. di Gennaio i4'U): G°leli , il quale notò che intervenne al Concilio di Ferrara , nel i43S : »ì; Riccanali , nè Tullj , i quali riportano la menziono che «li Giacomo de Interamnia Vescovo Aprutino fanno le Leggi Munii ipali di Teramo, terminate nel i44°- c C'1C ,l0' riferiremo al proprio luogo, seppero il cognome di Giacomo , di cui 1' ultimo allegalo documento sol nu lle in chiaro la patria , che fu Teramo . Io 1' ho saputo dall essermi incontrato nel ricco, c da niun altro visitalo archivio di S. Giovanni ( num.
) in un istriuncnlo di procura , stipulato avanti la porla granile del Monastero di S. Chiara di Teramo da Notar Mattuccio «li Lello di Cicco di Teramo , dinanzi a Cola Malici Giudice a contratti della Città suddetta , e degli altri luoghi della Chiesa Aprulina , nel primo di Febbrajo i43o. ad istanza di Rita Badessa di quel Monastero , c «oli' autorità di Giacomo di Notar Berardo di Joanclla , Notajo della Curia Vescovile , deputato con ispccinlc delegazione dal venerabile ed egregio Girolamo «le' Camerini , Dottor de' Decreti , e Vicario del Reverendissimo Padre in Cristo Giacomo de Cetre!atùs , Vescovo Aprutino .
Possiamo riferire ai primi anni del governo di Cerretani un tragico avvenimento , che dovè trafiggere il cuore di lui , se fu uno di quei Pastori , che reputano proprj i mali delle loro pecorelle . Angelo di Cola Crollo cogli altri Mclatiuisti spianò , come abbiam dello, la strada a Giosia d' insignorirsi di Teramo . Gonfio per così gran merito , credeva clic por gli esuli Anlonellisti fosse fluita per sempre la speranza di ripalriare . N011 la intendeva così fìiosia , cui più degli odj privati premevano la Umidezza e la pace dell' acquistata Città , ed il far suo un numero di gente , clic alt cimenti non avrebbe cessato di macchinare a «lamio di lui . Quindi per mezzo di alcuni neutrali , c di salvacondotto spedilo , chiamò a se i principali Au-tonoliisti, c tenne con loro secreto abboccamento iu una camera della Cittadella . Mentre 1' abboccamento seguiva , giunse iu sala il Crollo con altri dodici Mi-latinisti , ed avanzandosi ad entrare confidenzialmente, coni' era solilo , nelle camere interne , sentì dirsi da un Camcrieie clic por quel giorno non potevasi , trovandosi il Signore occupato . L' inusitata ripulsa stimolò la curiosità del Crollo ad informarsi su qual affare stava Giosia travagliando : ed essendo ben veduto e considerato nel palazzo , non gli fa difficile lo seuoprire che appunto co' suoi nemici stava ragionando il Signore . Mal celando allora la gelosia , il risentimento , la stizza , scapjwiongli di bocca , partendo coi compagni , queste parole : Orsù : basta : Chi ti ci i:,i ruaso , ti scaccerà . Li le avea proferite brontolando bassamente ; punì
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