Storia Ecclesiastica e Civile della di Niccola Palma
CAPITOLO LVIII.
I Mazzaclocchi turbano nuovamente la paca della Città . Il rigore del Re Fcrdituuido estingue V odio delle due fazioni .
Congiura de Baroni. Assedio , c battaglia di Molitorio .
Trattenimento del Principe Ferdinando in Teramo.
Di so]>i-n osservammo che la quiete Teramo non durò « he ciica dieci anni . Durata sareblx: più a lungo , se una guerra inaspettata non t'osse venuta ad agitare 1' Italia , ed a presentare ai male intenzionali Mazzaclocchi occasione di novelle trame . Fin dal 1482. aveano i Veneziani , senz' alcun plausibile motivo , mosse le armi contro Ercole I. d' Este , Duca di Ferrara , cui non [»Qtè dispensarsi dal prestare soccorso il nostro Re Ferdinando , di lui suocero . Sisto IV. do}» essere stato per un temuto collegato co' Veneziani , si volse pure , e con quasi tutte le altre Potenze Italiane , a loro danno, affine di obbligarli a desistere dall'ingiusta aggressione. Alfonso volle recarsi in persona a difendere il cognato, e giunse a Ferrara ai i5. Cjcuna jo 14S3. Dichiarato Capitan Generale della Lega , comandò in diversi falli di arine , e )>orlò le ostilità entro gli Siali della Veneta Repubblica . I Veneziani al contrario , con fino accorgimento , gli opposero Renato Duca di Lorena , pretendente al nostro Regno , come figlio di Violante figliuola di altro Renato già Duca di Angiò , clic condussero al loro soldo , con i5oo. cavalli e mille fanti . Si guerreggiò per tutto il i483. e per una poiziono del 1484-
Le. incuoine probabilità , le semplici apparenze talvolta ricccitano 1' ardire dei depressi partili , c li compromettono in movimenti azzardati . La lontananza di Alfonso , che allora governava di fatto il Reame , 1' esistenza in Italia di Renato , 1' incertezza dell' esilo , clic aver poteva la guerra , bastammo perchè i Mazzaclocchi , attaccali alla parte Angioina , si abbandonassero a liete speranze , e cominciassero a concertare una reazione contro gli emuli Spennati. Non erano sì stolli da alzar la visiera in tempo non per anco maturo , ma risolsero di rimuovere frattanto il principale ostacolo all' impresa che meditavano , coli' ammazzar Cola, de Rapino , Cittadino di gran consiglio , ben veduto dai Regj Uffiziali , ed il più saldo appoggio della parte , che amava la conservazione della patria nel Regio demanio . In 1111 giorno pertanto , in cui il virtuoso Cola crasi recato iu un suo podere , non discosto dal Pont enuovo, ad un mezzo miglio dalla Città verso Maestro, fu assalilo da alcuni armati , ed ucciso . Credevano i Mazzaclocchi che tale delitto sarebbesi riputato effetto di qualche odio privato , e clic servilo non sarebbe di segnale di allarme agli Spennati . Ma costoro combinando la morte di Cola con alcune espressioni, imprudentemente scappate di bocca ad un Mazzaclocco , giudicarono di quel che era in realtà , e temerono con fondamento che la trama de' loro nemici avesse per ultimo scopo il sottomettere di nuovo la patria alla signoria degli Acquaviva . Altro non vi volle perchè inferociti prendessero le armi, e piombassero sopra i Mazzaclocchi , ile' «piali molti rimasero uccisi, ed il resto , nel numero di dugento e più , si vide costretto alla fuga , inseguito dagli Spennati fino al piano di Aie ola, presso la villa Putignano . Fuggiva cogli altri il famoso furfante Marco di Cappella , primo orditor della trama ; ma essendo già vecchio , e perciò
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