Storia Ecclesiastica e Civile della di Niccola Palma

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      e Regio Consigliere , gli diresse : » Va a Teramo , e senza averne a render » conto a Noi, ma solo a Dio , gastiga lutti - quelli, che nell'ultimo tu-jj multo della Città hanno delinquilo in l'atti , in parole , in consigli , in » ricetti , ed in qualsivoglia altro modo , sebben fosse necessario estirpare » in tutto i cittadini . » Rispose il Forma di essere pronto ad ubbidire , ina che desiderava aver in mano le Lettere patenti , nelle quali l'illimitata autorità delegatagli fosse spiegata , ed indicato il modo Forma , e sull' istante ordinò ad un Segretario la redazione della Patente , iu cui la prima escandescenza del Monarca vedesi alquanto temperata . In essa , dopo essersi paragonato 1' uffizio de' Principi a quello degli agricoltori , i quali debbono tagliare e svellere le spine dai campi ; si passa a ricordare gli omicidj , le rapine , gì' incendj , le proscrizioni , e i diroccamenti di case commessi in Teramo per lo passato da alcuni figli d'iniquità , tanto della Città , che. delle sue pertinenze: cosiecliè non vi ha più rispetto alla giustizia , non più timore di Dio , ma tutto li i: sfrontatezza , e confusione : per lo che se non vi si accorre con un rimedio salutare , la Città è perduta , ut ab ipsius Ci' vibus quamplurimis intelleximus . Indi si prosiegue : Inter quae qukìcm Nobis J'uit eiictuni , quod cum Civitas ipsa sii bifaria , birpartita , et in diuis factiones divisa , Mazzacloccorum videlicet , et Spennatorum , haec Jactio nullum liabens ad Deum timorem , ncque ad Maiestatem nostrum , sumptis armis prohibitis , his proximis diebus , contra Mazzacloccos ipsos iwpetum fecit , et hostiliter ipsos invasit , et ( ultra nndta homicidia ) supra numerum ducentorum Civium ex ipsa Civitate per vim expidit, denique ferro atque igne domos expulsorum petivit. Quae res supra modo fuerunt molestissimae , cum per ipsos turbala fuerit quies . atque pax ipsius Civi-tatis, et ad intestina bella sit deventum . Or volendo il Re assicurar la pace ai buoni cittadini, e punire esemplarmente i malvagi ; nò potendo personalmente conferirsi in Teramo , come pur vorrebbe , a comporvi gli affali , oh amorem , quo Cives omnes Civitatis ipsius amplectimur , perchè ritenuto da moltiplici occupazioni, riguardanti il bene delio Stato, e de'suoi Collegati ; perciò confidando nella prudenza , abilità , e fedeltà del di Forma , lo autorizza a procedere contro qualsisia reo , a pene eziandio straordinarie : lo dispensa da ogni consulta di Giudici , e da ogni formalità di scrittura ; affinchè coi più severi gastighi di giustizia , tantosto la Città si riduca a pacifico vivere. La data è dal Castelnuovo di Napoli, li 14. Marzo i484-Giunse un po tardi a notizia degli Spennati la mossa per la Metropoli dei cinquanta Mazzaclocchi . A troncare i passi di costoro , il Magistrato dc-tenninossi ad inviare due Sindaci in Napoli , sotto colore di umiliare al Sovrano un foglio di petizioni , una delle quali era che gli uccisori di Cola de Rapino fossero puniti . Il rimedio non operò , perchè applicato tardi, a segno , che i Sindaci non arrivarono alla Capitale che quando i loro nemici ne partivano . Pure nel giorno stesso dell' arrivo , cho fu il 22. di Marzo , chiesero udienza dal Re , il quale trovandosi mal prevenuto dalle querele di;' Mazzaclocchi , la negò . La implorarono di nuovo nel di seguente , « venne loro accordata . Presentarono il foglio , ma quasi ad ogni capitolo il Re ordinò la decretazione : Regia Majestatis , in accessit Commissarii de proximo destirumdi ad dictam Civitatem , super his opportune providebit : \>ro ut status Siute Majestatis, et tranquillitas dictac Civitatis suadebit.


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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 2
di Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti
1832 pagine 271

   

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