Storia Ecclesiastica e Civile della di Niccola Palma
iSaL' esito dimostrò quanto saggio fosso stato sì fatto movimento . Vergendosi il Papa colla guerra iu casa , freddamente assistilo da'suoi alleati, e colla Capitale piena di sconcerti e di timori, cominciò a desiderare la cessazione delle ostilità . Anche più la desiderava il He , cui dava apprensione 1 aver Innocenzo commosso Carlo Vili. Re di Francia a spedir Renato ad invadere il Regno : e cui se riusciva toglier di mezzo 1' intervento del Pontefice , ben ci sapeva il modo di ridurre a dovere e punire i sollevati Baroni . Si aggiunse la mediazione di Ferdinando il Cattolico , Re di Aragona c di Sicilia : si aggiunsero le pratiche del Duca di Milano , e di Lorenzo de'Medici : onde spianate le difficoltà, venne nel di 11. Agosto la pare sottoscritta . Promise Ferdinando di pagare il censo di otto mila once d oro alla Chiesa Romana, come avanti il Pontificato di Sislo IV: e promise pieno perdono ai Baroni , ed alle Città ribelli. Secondo 1'lnfcssura ( Diur. Jiom. P. 2. Tom. 3. lìer. Jlul. ) ed il Sansovino ( Star. Ors. lib. 8. ) si convenne pure che Aquila rimanesse in libertà di riconoscere la sovranità o del Pontefice , o del Re. . Diede Ferdinando in sicurtà delle sue promesse il Re di Aragona, il Duca di Milano , e Lorenzo de' Medici. Veggiaino ora qual conto ei ne facesse . Due giorni do,>o la soscrizione del trattato , fece proditoriamente arrestare il Conto tli Sarno , Antonello Petrucci , coi due Conti figli di questo ; e fabbricalo un processo , poi dato alle stampe , prima lece decapitare i due ubimi nella piazza del Mercato , iridi ai i5. Maggio 14S:. i due primi , sopra altissimo palco , dentro la porta di Ca-stelnuovo . Quindi di mano in mano segretamente si disbrigò tli quanti Signori aveano presa parie alla congiura . Non si lasciò attrappolare Antonello Sanse-verino Principe ili Salerno , che fuggito di nascosto , si ricoverò ili Francia , ove attese a vendicarsi , stimolando Carlo Vili, alla conquista del Regno . Il procedere tli Ferdinando dispiacque al Papa , che indarno interpose i suoi buoni ulfizj. Più dispiacque al Re tli Aragona, clic fui d'allora mal si dispose contro Ferdinando ed Alfonso : della quale disposizione non tarderemo a vedere gli cifrili . Tanto Giannoue , quanto Muratori ascrivono ;illa crudeltà di Ferdinando e di Alfonso il decadimento della loro Dinastia del Regno : se non che il primo lo ripete da cause politiche , il secondo immediatamente dal giusto gastigo ili Dio. L' unico Barone, cui Iu conceduto sinceramente il perdono , fu Andrea-Matteo , in grazia della congiunzione di sangue colla Regale Famiglia , e ile' meriti di Giulianlonio suo padre: o più tosto perchè iu tempo ulile , e prima che la guerra livsse finita , si era staccato dai ribelli , ed avea implorala la Regale clemenza ( Albin. c/e gest. Jieg. Neap. lib. 5. ) . Consonò pertanto la vita , e gli stati . Riguardo al censo , Ferdinando lo rimise presto in questione , onde serie cont
estazioni colla Corte Pontificia ne emersero nel 14
%)- Riguardo filialmente ad Aquila, noteremo che il Duca di Calabria, conchiusa appena la pace , dopo avere inseguite e disperse le truppe di Roberto sul Bolognese , per la strada ili Fermo , se uè venne ai contini del Regno al fiume Tronto , ove posò due giorni ( Albin. Ih. ). Quindi valicato il Tordino ed il Vomano , riparti le truppe fia Monte-Silvano e Pescara . Indi passò a Pianella , meditando ili marciare al ricupero di Aquila . Tale apparecchio , e 1' influenza del Conte di Molitorio , liberato da prigione fin dal Novembre a patto tli ridurre Aquila all' obbedienza del Re , fecero si che le Regie Milizie entrassero in quella Città ai io. Ollobrc i486-, e che nel seguente giorno vi si rialzassero le Regali bandiere. ( Antiu. toiu. 4- caP- 1 • §• 6. ).
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