Storia Ecclesiastica e Civile della di Niccola Palma

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      cooperassero al ricupero degli Apruzzi per Ferdinando . Nel seguente mese di Giugno Guido valicò il Tronto , c diede saltilo addosso agli Stati di Andrea-Malti*) perchè seguace di Carlo ( Slorac. Ist. dalla Fani. Acq. ) d«>j o di che passi) oltre . Gli Ascolani , posti in cainjK) mille e dugento armati , sotto il comando di un loro (Console , entrarono iu Ileg'° per la volta di Ancarano , e josero il blocca a Torano . Ve lo tennero sino ni Settembre , sulla s,>e.rauza di una spontanea resa . Finalmente assaltarono , e presero a viva forza quel Castello , colla strage de' difensori : colla j»eitlita jhto di cento e più dei loro , e colla morte dello stesso Console ( Marcuc. S<-7. a. 11. 35. ). Fu nel medesimo mese di Settembre chi- Ferdinando si vide padrone del Regno. Fabrizio Colonna , da luì spedilo negli Apruzzi col titolo di Viceré e Commissario , alTinc di sottomettere quei Luoghi , che ancora si tenessero pc' Francesi , fece ingresso in Aquila nel giorno 10. scortato da Lodovico Frajico o de Franchis ( adescato dal Gran Capitano Cousalvo col dono della Contea di Montorio ) : ed ai i3. venne segnata la solenne capitolazione di quella Città col Duca di Urbino , Generale ed Ambasciatore del Papa e Commissario Generale «Iella Lega , col Colonna , e con Annibale de Varano Luogotenente di Giulio-Cesare suo padre , Generale degli altri Primi pi collegati ( Alititi. Ib. ) . Ai ao. dello stesso mese per gratificare il (Cavaliere Bartolomeo Tosti di Campii , stiglialo «lai Francesi del governo di Valle-CasteUana , il Re glielo concedè a vita ( Bruii. Fr. de Cam. p. 8a. ) .
      CAPITOLO LX.
      Regno di Federico , idi imo nostro Sovrano della Dinastìa Aragonese.
      Poco, o per meglio dir, nulla godè Ferdinando del Regno ricuperato . A vieppiù foililicarsi in parentela con Ferdinando Re di Spagna , prese iu moglie , con Pontificia dispensa , Giovanna sua zia , nata in seconde nozze da Ferdinando suo avo , e da Giovanna sorella del Re suddetto : Trova vasi alquanto infermo : 1' immoderato uso del matrimonio lece il resto , e trom tigli il lilo della vita , nel dì 5. Ottobre i4<)(). Gli succede Federico Conte di Altamura suo zio, secondogenito di Ferdinando I. In tal modo il Reame, nello sjiazio di meno di tre anni , riconobbe cinque Re , cioè Ferdinando il vecchio, Alfonso, Carlo, Ferdinando il giovane, e Federico. Questi con rara prudenza diede principio al suo governo , studiandosi di guadagnare i;li Angioini, e calmare tuli' i malcontenti: e restituì gli stati ad Andrea-Malico.
      A prestargli giuramento di fedeltà , e ad ottenere la conferma de' privi-legj , la Città nostra spedì Oratori Vcnanzo Forti , e Giacomo Salamita , i quali si ,>osero in viaggio ai a. Novembre . Giunti in Napoli , e presentatisi al Re ( scrive Muzj di. 5. ms. ) Venanzo si diè a conoscere per nipote di Girolamo Forti , già molti anni stato Cappellano di Ferdinando I. Federico allora lo abbracciò , dicendogli : vi abbracciamo per memoria di vostro z':o , eli' essendo noi fanciullo , non si saziava di darci spassi e piaceri ; e però in questa occasione prevaletevi eli noi . Fece loro poi ilare alloggiamento nel Castcluuovo , ed accordò tulle le grazie , domandate dall' Università con supplica per capitoli , cioè la conferma de' privilegi 1 c segnatamente della conservazione nel Regio demanio : la remissione a qualunque cittadino


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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 2
di Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti
1832 pagine 271

   

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