Storia Ecclesiastica e Civile della di Niccola Palma

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      » ilei Sig. Jnlio Ursino , ultimo instermiuio ile dirla Terra . » Col quarto si domandò indulto ,>er alcuni omicidj commessi nelle ville e nei Castelli dipendenti , durante il Governo Francese . Per tutti e quattro le decretazioni furono favorevoli ( Ex Arcli. pub}. ) . Un anno doj>o al medesimo Viceré e Plenipotenziario ricorsero i Civitellesi , dolendosi die il loro Governatore in vece di far colare in mano dell' Erario dell' Università i pioventi , se li riteneva pel suo soldo ; laddove il solito dei passati Ufliziali era clie ricevessero il salario dall' Erario , meno il tento , il quale ritenevasi fino all' esito del sindacato . La doglianza fu bene accolta , come dall' ordine spedito al magnifico Governatore , ai b. Ma ito i5o5. ( lbid. ) .
      Mentre nel primo documento si parla delle Cattoliche Maestà , il titolo del secondo e Rex Aragonie , et utriusque Sicilie . Ciò è in regola , per esser morta Elisabetta o Isabella , crede del regno di Castiglia , e moglie di Ferdinando Re ili Aragona , ai 2G. Novembre i5o4- Giovanna loro figliuola , sposata all' Arciduca Filippo d': Austria , ereditò la corona di Castiglia , e la trasmise a Carlo suo primogenito , clic vedremo nostro Sovrano ed Imperatore , non clic padrone degli atnpj dominj di Spagna nell' antico e nel nuovo Mondo . E questa 1' origine della Dinastìa Austriaca Spagnuola , di cui tanto avremo a ragionare rapporto a noi . La morte il' Isabella , benché sembrasse una disgrazia ai sudditi jht le amabili prerogative, che 1' adornarono, appianò la via alla paco tra Ferdinando e Lodovico , perchè avendo il primo tolta in moglie Germana de Foix , nipote del secondo , si convenne in Blois ai 12. Ottobre i5o5. ch'ella portasse in dote la parte del nostro Reame , pretesa dalla Francia : e che fossero reintegrati nella libertà , nei beni , e nelle dignità i Baroni del partito Angioino , nel grado medesimo, in cui si trovavano al principio della guerra tra i Francesi , c gli Spagnuoli : con altre condizioni riferite da Giannone ( Stor. Civ. lib. 3o. ) . Fu in virtù di questa convenzione che il Duca Andrea-Matteo riuscì alla luce dal fondo di una delle torri del Castel nuovo di Napoli : ed anzi clic pensare a soggettare Teramo , ascrisse a fortuna il rientrare in possesso de' veri suoi stati . Fu probabilmente nella congiuntura medesima che la Contea di Montorio ripassò ai Camponeschi : ad onta che Lodovico de Fran-cliis l'avesse reclamata per se da Consalvo , fino dai 27. Novembre i5o2. con memoriale «lato in Barletta , e nel i5o4- ne avesse riottenuto il possesso ( Giustin. Diz. v. Montorio ) .
      Ecco dunque Ferdinando il Cattolico pacifico possessore del Regno ili Napoli , e questo decisivamente ridotto alla misera condizione di provincia della Monarchia Spagnuola . Col racconto di molti e gravi mali abbiamo , per così dire , finora empiute le carte ; eppur ci resta a percorrere tempi aucor più funesti. La presenza del Sovrano avea in certo modo tenuti in freno i Baroni e gì' Impiegati : per la lontananza del medesimo cresceranno le prepotenze degli uni e le sevizie degli altri . Vedremo quind' innan-ii la Nazione governata da Viceré , da Ministri temporanei cioè , senza cuore , intenti soltanto ad arricchire loro stessi , ed a versare straordinarj tesori ni Monarca , onde con lui farsi merito . Per sostegno delle incessanti guerre, nelle quali troverassi impegnata la Spagna , s' inventeranno mille modi di «premere denaro . Si accresceranno gli antichi dazj , e se ne crecranuo de' nuovi. Si ridurranno a riservati dritti fiscali la manna , 1' acquavite , lo zafferano , la seta', ed altre naturali produzioni : e quel che è peggio , pel


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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 2
di Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti
1832 pagine 271

   

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