Storia Ecclesiastica e Civile della di Niccola Palma
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da Napoli penetrata la peste . Questo impreveduto accidente , e la defezione de* Genovesi , il cui Ammiraglio Andrea Doria avea preso il partito di Cesare , forte turbarono il Lautrech , talché infermatosi mori più di afflizione che di peste ai i5. Agosto. Prese allora il comando dell'esercito il Marchese di Saluzzo , il quale più non potendo sostener 1' assedio , pensò di ritirarsi in Avcrsa : ma retto nel cammino , non giunse a salvarvi che gli avanzi di quella una volta floridissima armata . In fine a lui non rimase altro partito che di capitolare colf Orangcs ai principj di Settembre , a condizione che gli Ufliziali rimarrebbero prigionieri di guerra, ed i soldati avrebbero la libertà di andarsene , senz* armi , senza cavalli , e senza bagagli . Eflutluato 1' accordo , altre pensiero non restò al nuovo Viceré , che di scacciare dalle Provincie i presidj Francesi : cosicché ben presto tutto il Regno tornò all' obbedienza di Carlo V. tranne le Piazze marittime di Puglia , occujolc dai Veneziani , restituite nella pace generale , che si conchiuse un anno dopo . Se in tal modo non fosse finita la guerra, e non fosse pur cessata la j>eslc , il nostro Vescovo Cherigatto non si sarebbe indotto ad inviare da Roma al governo della sua Diocesi Lodovico di lui fratello , Arcivescovo in partibos . Ve lo inviò ai 3. Novembre , come si e detto : e Lodovico dovè senza dilazione mettersi in viaggio , giacché ai 18. dello stesso mese risedeva nell' Episcopio , donde scrisse una lettera alla Badessa di S. Giovanni , da ine incontrata fra le carte di quel Monastero , in cui è notabile la seguente espressione : » Vencria ogni zorno a dirvi la Messa , come so ne » haveti bisogno . Ma per quanto son advisato , queste Gente Teramane aj sono mollo suspetosc: pur qualche fiala ce veremo. » Lodevole precauzione in chi per ragione del sacro Ministero è obbligato ad allontanare fin 1' ombra de' sospetti , in ciò che riguarda la più delicata delle virlù 1 II medesimo dichiarò , in data di Teramo ai 4- del seguente mese , di aver riavute le robe , che dal Ves.ovo suo fratello , tempo addietro , eransi poste in salvo nel Monastero suddetto : segno clic al finire del i5a8. la tranquillità e la sicurezza eransi ristabilite .
Non rimasero i>crò tranquille le Città ed i Baroni , che aveano prestato il menomo favore ai Francesi , e che 1' Oranges si accinse a gastigare a via di ammende e di confische, cou connivenza dell'Imperatore, sempre bisognoso di denaro per alimentar la guerra contro la Lega . Tolse Colonnella agli Ascolani , non di altro rei che di avere alloggiato per cinque giorni il Lautrech , e la concedè allo Spagnuolo Benedetto Rosaìcs ( Bruu. lib. a. p. 12. ) che seppe conservarsela , ad onta dei politici mezzi posti in opera dal Magistrato di Ascoli per ricuperarla ( Marc. n. 5a. 53. e G4« ) . Privò Camillo Pardo Orsini della Valle Siciliana , e 1' assegnò a D. Ferrante di Alarcon, cum titolo Marchionatus , in rimunerazione di scrvigj : cui pur diede di poi il Contado di Rende in Calabria , strapj»ato dal Duca di Somma . Andrea-Matteo di Acquaviva non avea certamente potuto far cosa , da essere intaccato di aderenza ai nemici : pure si pretese che Giu-lianlonio Conte di Conversano , primogenito del Marchese di Bitooto ( premorto al padre ) e perciò crede dell'avo, stato fosse ribelle . Quindi 1'inesorabile Principe Viceré , dopo aver confiscato lo Stato di Atri , lo dette ad Ascauio Colonna . » Ma gli Apruzzesi vassalli del Duca non volendo dar ob-» lxjdienza ad Asconio , furono occasione clic si vedesse meglio la causa del tt vecchio Duca di Airi , c ritrovandosi la persona sua fuori d' ogni sospetto
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