Storia Ecclesiastica e Civile della di Niccola Palma
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«clie la rivoluzione finì con portare al Regno nocumenti maggiori «ili quelli , eh'erasi tentalo rimuovere, e con rigoroso gastigo de'notabili the 1'avevano •eccitata o propagata , o che nuove trame ordirono per farla rinascere .
All' epoca della prima sollevazione irovavasi Preside di Apruzzo citra , e Capitano a guerra anche dell' ultra , il Maestro di Campo e Regio Consigliere Michele Pignatelli Marchese di S. Marco , il quale temendo il risentimento de' Chietini per lo stato di feudalità cui erauo ridotti , «timo bene di abbandonare Or tona per ricevere un corpo di Tedeschi , che veniva da Trieste , e per trasferirsi iu Chicli , La presenza di lui non impedi assai grave tumulto, che in Chieti avreune al j. Agosto 16^7. Anche prima erano state ddle sommosse in Lanciano , mal soddisfatto della vendita , che se n' era fatta al Marchese del Vasto : ed in Aquila , la quale riclamava la riunione al suo Contado delle Terre dismembrate , la libera scelta del proprio Governatore , e 1* abobzione della Regia Udienza , poiché secondo gli antichi privilegi pretendeva non dovervi essere Giudice intermedio tra i locali Magistrati ed il Viceré generale . In Solmona altresì si ammutinò la plebe contro i nobili ( di Pietro Mem. Stor. p. 34-5. ) . Il contagio di queste principali Citlà «.i diffuse a Monteregale , a Pizzoli , ad Arischia , ad Ama-trice ed a molli altri Paesi , specialmente feudali , nò senza stragi ed inccn-dj ( Antin. tom. 4- 63. ),
Non era il Feudalismo ciò che teneva in mal umore i Camplcsi , i quali ascrivevano anzi a fortuna lo stare soggetti alla casa Farnese ; ma era lo strabocchevole peso delle imposizioni Regie , baronali , e comunitative , che loro ripiombava dall' immunità degli Ecclesiastici , anche pei beni clic andavano costoro comprando dai laici . Mossa a rumore la gente della Città e delle yille , ai j5. Agosto fc ragunare il Parlamento , cui volle che intervenisse anche il Clero , e che soscrjvesse alcuni capitoli , il più importante de' quali fu che i Razionali ordinarj , insieme coi Deputati dal popolo designati, si applicassero subito a liquidare le somme frodate all' Università . Era tempo di cedere , e si cede . Pur non di meno restarono incendiate quattro case , ed erasi in continuo pericolo di maggiori disastri. A tali novità corse in Campii Gio. Francesco Papconio, Uditor Generale degli Stati Famesiani di Apruzzo , il quale concertatosi coli' Arcidiacono Gaspare Rozzi Vicario Generale di Monsig. Crcscenzj , con Girolamo Santarelli Governatore , con Emidio Cancelli Giudice, e con Niccola Racemi Camerlengo , più sessioni tenne coi Capi-Pojiolo, In fine si convenne » per quiete » universale e per evitare li mali così imminenti w che si celebrerebbe un Parlamento generale , coli' intervento di esso Uditore e delle autorità suddette , ove tutte le illusorie assegnazioni di parte , donazioni , permute , e compre si dichiarerebbero nulle riguardo all' esenzione dai pesi ; e che le persone risultate debitrici dalla liquidazione già compiuta, concorrendo al Parlamento , accetterebbero colla lor firma i rispettivi debiti , e si obbligherebbero a versarli nella cassa comunale. Tanto bisognò eseguire ai 18. Settembre , e tutto in pubblico atto raccolse Notar Leandro Sabatini. In tal modo venne 1' Università a ricuperare dal Capitano Gio. Domenico Rozzi due. 109-1, per collette risparmiate dal i633, epoca di falso assegnamento di parte al Chierico Francesco di lui figlio; da Virgilio Brunetti due.' 373. per donazione fetta al figlio D. Nereo nel 1637 ; dal Capitano Si/Ubaldo Tosti , due, 178. truffati colle apparenze di permuta; dal Dot. Fran-
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