Storia Ecclesiastica e Civile della di Niccola Palma
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Fu il secondo la spinta cbc ai perseguitali si die ad ingrossare la masnada di Bartolomeo Vitelli , alias Martello , che dichiaralo si eia pel popolo Napolitano . Patria di costui fu Curano , villaggio di poi distrutto tra S. Vito e Macchia del Conio. , e cora' essi stato di Montorio . Allorché Curano ven-»ie diroccalo , il suo territorio restò incorporalo a S. Vito , da cui era lontano un miglio e mezzo . Tra le sue rovine , sidle fiuali si sono costruite da poco cinque lugurj , s' indicano anche oggi quelle dell' abitazione de' Filelli.
Da un' informazione presa sul tentalo incendio della casti di Tomnutso Filippucci ìh Campii costa che iu Novembre it>4y* comitiva di Martello , già molto numerosa , infestava le campagne , teneva intelligenze coi male intenzionati di Campii , e che quivi in continuo allarme vivevasi. Le Monache di S. Maria degli Augcli , iu vece di rispettare le angustie della patria , pioti Itarono anzi delia circostanza per riclainare con indiscretezza le arretrate annualità di due mila ed ottocento ducati , iu diveise epoche censiti , caricando la rimostranza colle seguenti parole : v Se questa Città è fiu-» gcllata da Dio benedetto , si dubita non si possa attribuire perchè non so-disfa il Monistero . » Più generoso il Clero, nel Capitolo generale de' ag. Novembre , si tassò all'in di concorrere al risarcimento dei murice delle porte » stanti i tempi che corrono . . . per molli rispetti , ci vivere con qual-» che sicurezza . » Non so se per opera del Vitelli , o per disgusto del Feudalismo , o per altro incentivo, la Terra di Montcpagano si desse frattanto al pal lilo della Repubblica, Premendo al Preside di ricuperare un posto, clic decideva della liliera comunicazione della Piazza di Pescara verso settentrione , spedì ad attaccarlo Angelo Castìglioni , il solo gentiluomo ( scrive Antinori 64- ) che in Penne si- era apertamente nianil'oslalo per la fedeltà al Re , e che avea lasciato iu mano de' nemici la moglie , 1' unico figliuolo, j fratelli , e i beni . Li «' impadronì di Mogtepagano , e procurò di tenere a freno i Paesi marittimi fra il Tronto ed il Vomauo • Cosi in mezzo a timo-li e danni indicibili , e ad incessanti e contraddittorie novelle sullo stalo della Capitale e delle altre proviucic , scorse tea noi il viceregno del Duca d' Arcos .
Nel giorno appunto, in cui questi imbarcava?!, pervennero nelle vicinanze di Ciiieli alcune genti del Duca di Caslelnovo e Collcpielro Alfonso Ca-rafa , e del Barone di Giugliano , i quali tornavano da Avcrsa , con patenti del popolo di Ka,)oli . L* attività dei due Nobili ribelli , ed i fomenti che «Ha fermentazione degli Apruzzi somministrava 1' Ambasciatore di Francia in Roma , acquistar fecero molta prejwmleranza al partilo repubblicano in Feb-brajo ed iu Marzo del i64*L I Ministri della Regia Udienza , di cui era Fiscale il famoso giureconsulto e letterato Francesco di Andrea , spaventati dalle scissure , clic scorgevano in Chicli , si posero in salvo nella Piazza di Pescara , ai i4- Fcbbrajo . Il Calala due giorni dopo entrò in Chieti , col grado di Maestro di Campo Generale e di Preside di ambedue le provincie. Nemmeno Pigaatelli si credè sicuro nel palazzo di residenza in Aquila , e passò coi Magistrati giudiziarj e cogli Ulliziali ad abitare nel Castello . I parti tanti del popolo però non ve lo lasciarono in pace , specialmente da che il Carafa transitando per Forca di Penne occupò Capcstrauo f Introdoco , Città Ducale , e presidiando i Paesi all' intorno di Aquila , mise quella Cil-tù in istato di blocco . Quindi mancanza del mercato , penuria di viveri , di paglia , di legne , malcontento ; e giornaliero passaggio di Aquilani al
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