Storia Ecclesiastica e Civile della di Niccola Palma
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maria spedì in Teramo il Pro-Razionalo Domenico Sitilo , il quale avendo •rilevalo il misero sialo delle finanze comunali , agevolò con favorevoli relazioni una transazione, approvata dalla Camera. Parimente nel 1737. morì Francesco Farnese , cui i Camplesi celebrarono solenni esequie. Non si legge però che avessero spedita , secondo il solito , una deputazione a Panna
Ìier complimentare il nuovo Duca Antonio di lui fratello : forse perchè ' Imperatore nostro Re si ri li u Uva a riconoscerlo , sa prima non prendesse dalle sue marti 1* investitura degli Siati di Parma e di Piacenza : diritto che ugualmente pretendeva il Romano Ponlelice . Sì falla contestazione non impedì al Duca Antonio di entrare nel pacifico-possesso de'feudi in Regno; nvend'io veduta una sua patente, datata in Parma a' 27. Giugno 1727. in cui dichiarò Giudice di terza istanza negli Siali Farucsiani di Apruzzo il Dot. Orazio Delfico . Il Preside Ossorio con bando da Chicli a' 28. Maggio 1728. cacciò dalle due proviucie gli Zingari , reuduli intollerabili pagi' incessanti l'urli . Il Viceré Conte dell' Arrach con dispaccio della Segreteria di guerra de'5, Fcbbrajo 1721). ordinò il rinnovcllaiueulo dello Milizie del Battaglione sì a piedi che a cavallo , mediante elezione da farsi nu' pubblici Parlamenti . In Aprile 1730. D. Tommaso de Torres Marchese del S. R. I. Preside di Apruzzo cilra obbligò le Coinuni di Campii , •Montorio , e Torricelja a mandar orzo in Giulia , per dove avea a transilare un corpo di cavalieri» Alemanna ( Ar. Cam. u. io. ) . Ai 20. Gennajo J73i. colla morte del Duca Antonio ti esliuse la linea maschile della famiglia Farnese . Nelle risoluzioni del Consiglio di Campii ( u. a3. ) si destina una somma per le spese di funerali e di vesti da lullo » nella doloroso sa nuova della morte del nostro Serenissimo Padrone , clic sia in Cielo. » Per jusso di successione ed in forza de' precedenti Iralluli , Carlo di Borbone , figlio di Elisabetta Farnese ed Infante di Spagna , entrò in possesso d i Ducalo di Parma c di Piacenza e ne' diritti sopra Castro , tollo alla Casj Farnese da Innocenzo X. Sbarcato in Livorno , ed ivi come in Firenze riconosciuto per Gran Principe ereditario di Toscana , fece il solenne ingresso •in Parma ai 9. Settembre 1733. Anno fu questo calamitoso po'nostri Regionari , a motivo di penuria de' viveri , di mali contagiosi , di scossa di iremuoio , e di Bandi emanali per nuova numerazione de' fuochi. Ai Teramani e ai Camplesi si aggiunse il sequestro dell' antico feudo di Melatimi, apposto dal Capo-Ruota dell' Udienza di Teramo , d' ordine della Regia Camera : tolto però dopo 1' esibizione de' diplomi , co' quali quel territorio erasi dichiarato burgensatico, ed incorporato in parte all'una ed in parte all'altra Città: orni' è che veniva descritto negli antichi e nuovi calasti, e se ne pagavano le collette. Iu Novembre 1733. Francesco de1 Rossi de'Conti di S. Secondo e Consigliere di S. Chiara rimpiazzò Saverio Rocca de' Marchesi di Vatolla nella carica di Preside del citeriore Apruzzo .
Se questa filza di notizie non offre grande interesse , ben 1' offrirà un succinto ragguaglio di ciò che preparò alle due Sicilie f incalcolabile fortuna di aver ricuperato un Sovrano proprio , e di essere sottratte dalla misera condizione di provincie . Impegnalo Carlo VI. al Reno ed iu Lombardia iu iiuprovisa e svantaggiosa guerra co' Re di Francia e di Sardegna ; vide Filippo V. preccdenleincfltc entralo in segreta lega co' due ultimi , esser giunto il momento di rivendicare il Regno di Napoli e la Sicilia. Numerose forze di terra e di mare egli spinse iu Italia , sulla fiue del i/33. sotto gli
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