Storia Ecclesiastica e Civile della di Niccola Palma
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Kapoli, chi ili Ch'idi , c chi in Pescara . Io creilo ciò lutilo più vero , quando ravviso clic gli a iresti si fecero non nel i -j44- 1113 m Fcbbrajo 174^ : nel quale mese scoppiò altro gastigo , 1' abbreviazione cioè della Regia Udienza . Chiamalo ii Magistrato , allora composto dai Sigg. Gio. Luca Ciolli, Gennaro Cicltalli , Domenico Mezzucelli e Niccola Massei , nella sala dell' Udienza , nel giorno i5. il de Leon diede lettura di due dispacci. Col primo, della data de' 21. Novembre p. p. 17 f\ \., veniva egli nominalo Comandatile della provincia di Teramo , con facoltà di procedere nelle cause sì civili clic crimiuali , col consiglio e volo di un Assessore . Col secondo de' 2.'>. dello , restava autorizzalo a procedere ad modum belli e colle quattro lettere arbitrarie . Il ritardo di quasi tre mesi , frapposto alla pubblicazione di questi due dispacci , mi fa supporre che nuovi incentivi spinsero il Governo ad eseguire una misura , cui non ancora detcnuinavasi . Alita ricompensa pel de Leon fu il grado di Brigadiere . Di lui primo Assessore fu Litigi Btdifon Giudice di Vicarìa . Di qui ha principio il periodo di circa quarantatre anni di assai imperfetta amministrazione di giustizia ; poiché i Presidi militari lasciando far tulio all' Assessore , non poteva 11011 derivarne e 1' arbitrio del decidere e il rilardo de' giudizj . Prima che. terminasse il 1745. al Bulifon venne clalo iti successore Pietro Sanvisente , anch' esso Giudici; di Vicaria , Sludiavasi frattanto 1' Udienza di Glieli ili tirare a se le cause della nostra provincia , salto diversi pretesti e segnatamente perchè le venivano commesse dai supremi dicasteri della capitale. Un dispaccio de' iG. Marzo 17-iC». diretto al Presidente del Consiglio, affinchè restassero illesi e senza pregiudizio alcuno i Tribunali di C/lieti e di Teramo nelle cause appartenenti alle loro rispettive giurisdizioni , troncò l'abuso nel nascere ( de Pelris Rac. di Disp. 11. 179. ) .
Fortuna per gli arrestali 1' essersi commesso 1' informo al dotlo ed integro Giulio Cesare di Andrea . Rilevala 1' insussistenza o la leggerezza de' capi ili accusa , fu loro permesso di mano 111 mano il ritorno alle rispettive famiglie e cariche . Anche gli emigrati goderono della clemenza del Re , tranne alcuni pochi, de' quali avremo a parlare altrove . La politica opinione poi di Monsig. Rossi era sì male appresa , che da Monsanpolo bisognò clic passasse a Roma . Pur si tollerò clic a nome di lui esercitasse la giurisdizione spirituale Domenico Pennella di Ripatransonc , Canonico Aprulino . Ma in data de' 21. Aprile 1747- d Nunzio di Napoli scrisse al Capitolo ili over Sua Santità destinato Vicario Apostolico della Diocesi Aprutina 1' Abbaio Panfilo Ginnetti di Solniona ; affinchè fosso ricevuto e distinto , come dovevasi ( Ar. Gap. ri. 4r- )• Venne egli diciannove giorni dopo, e lenite il governo fino al possesso del nuovo Vescovo .
11 Preside de Leon occupavasi frattanto nell' organizzazione del Reggimento provinciale , quando un disgraziato accidente fece compatire I' umanità del suo cuore . Aveano le Monache di S. Matteo trascurato di ristorare il tetto della sagrestia e del coro , ed una muraglia ad essi altaccata , eli' era pur muraglia di clausura. Coslò loro ben cara la negligenza, poiché nell 1 sera do' 39. Dicembre j 'j'fi. mentre trenta Religiose recitavano in Coro la Co npieta * caddero i connati tetti e la muraglia , coprendone sotto lo rovin • quindici , compresa 1' Abbadcssa r Tulle e quindici rimasero morte , a ris. r-ba di D. Aima Catarina Salamili, la quale fu eslralta semiviva dalle macerie , e spirò due giorni dopo . Do Leon al primo annunzio corse a S. Mal-
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