Storia Ecclesiastica e Civile della di Niccola Palma

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      nell' accantonamento . Guari non andò clic un concertato disordine non iscop-piasse nella Fortezza , il quale avrebbe avute serie conseguenze se gli Ufliziali ex Legionarj , alloggiati per le case della Città , corsi sul Castello ai primi rumori , non avessero peisuaso i soldati a consegnare le armi , giurando sulla parola di onore che nulla loro sarebbe accaduto di sinistro . Ben tosto si conobbe quanto fosser vane tali assicurazioni . Voleva 1' offeso decoro del Generale che venissero sagriiicati tre temerarj , i quali ( si disse ) osato aveano dirigergli altrettante fucilate , e furono là per là decollati . E degli altri Legionarj quale fu la sorte ? Eccola in succinto . Una quindicina de* più sospetti, incaricata a far parte disarmata di una pretesa spedizione secreta , insieme con grosso e ben armato corpo d' insorgenti , venne per la strada di Ascoli senza pietà massacrata , malgrado i gridi di essere cgliiio stati e di voler essere buoni soldati del Re , che solo per vivere eransi arrnlluti temporaneamente alle bandi re della Repubblica . Una ventina di non sospetti fu incorporata alla truppa in massa : ed il resto congedato e scaccialo dal Castello . Gli Ufliziali poi tanto sollecitarono di esser condotti al coraggioso ed umano Generale Pronio , cui , rappresentavano , poter eglino riuscire utilissimi nell' assedio di Pescara , che alla fine 1' ottennero .
      Tiriamo un sipario avanti qualche altra tragica scena , ed avanti a due militari spedizioni eseguite in persona dal General de' Colli , 1' una ai 25. Maggio sopra Ascoli , e 1' altra , poco dopo , sopra Ilipatransone : spedizioni che altro effetto non produssero fuorché 1' aver compromesso entrambe le Città , sulla seconda delie quali i Francesi , che ancora si mantenevano nell' interno della Mardp , ripiombarono ai 3. Giugno , e sulla prima nel di seguente de' 4• Diciamo soltanto che i pericoli , corsi dal Generale nell' o-vacuare Ripatransone , gli fecero ( cred' io ) emettere il volo di più non abbandonar la petrea Rocca , per quanto avessero solleticalo la sua vanità gli onori , co' quali era stato accolto nelle due divisale Città . Abbandonata in mani di persone , da lui rivestite di titoli , la cura della corrispondenza scritta , delle forniture delle Comuni , delle requisizioni a' particolari , della decisione se i rei o sospetti o meramente perseguitati, dai paesani tradotti al Forte , si avessero a rimettere in libertà o dovessero aspettare in quelle prigioni 1' intimazione sul futuro loro destino , e generalmente di tutti gli aflàri politici , economici e giudiziari ; Siui Eccellenza unicamente occupavasi del ramo militare . Quando passar poteva in rassegna una truppa , od entrare alla testa di essa in un Paese a tamburo battente , andava in estasi . Un Generale non avrebbe potuto funzionare senza Ufliziali di piana maggiore e minore-, e senza soldati. Creò dunque, con patenti , Colonnelli, Tenenti-Colonnelli , Maggiori , ed uno sciame di Capitani e di Tenenti di Fanteria , di Cavalleria , e di Artiglieria . I bassi Ufliziali ed i soldati componcvausi
      Ìiarte dagli antichi insorgenti , a' quali non tornava più voglia di rimaneggiar a zappa , e parte dai militari dell' esercito disciolto nell' anno precedente , richiamati alle bandiere con rigorosi ordini . L' insubordinazione però ed il miglior conto , che trovavasi nei parziali ricatti che nel semplice soldo , rcu-deano frequenti le diserzioni da Civitella , e necessarj nuovi richiami ed arresti : oud' è che di ordinario il numero degli Ufliziali superava quello de' soldati comuni . Era naturale clic Sua Eccellenza avesse ,>oslo per sempre da banda e breviario , e le menome Ecclesiastiche divise : e che da suo pari mostrasse saper vivere nel resto. Ma sua vanità giunse al colmo, quan-


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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 3
di Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti
1833 pagine 320

   

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